Il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite lancia un vademecum per aiutare le aziende italiane a guidare le loro catene di fornitura in un percorso che abbracci la sostenibilità in tutte le sue dimensioni. Il documento, totalmente gratuito per tutte le imprese, fornisce le linee guida per la stesura di un Codice di Condotta per i fornitori ed è stato presentato oggi a Milano, nel corso della dodicesima edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.
Le aziende sono chiamate a giocare un ruolo di leadership verso la sostenibilità e a diffondere una cultura orientata ai principi di equità, inclusione, trasparenza e tutela ambientale anche verso i propri fornitori. In questa direzione, le recenti Direttive Europee in materia di rendicontazione di sostenibilità come Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) introducono nuovi obblighi che richiedono un approccio di filiera.
Il Network Italiano del Global Compact delle Nazioni Unite è lieto di annunciare il lancio del 2° round nazionale del Business & Human Rights Accelerator, che si terrà da febbraio a luglio 2025.
Il programma di 6 mesi intende attivare le aziende aderenti al Global Compact delle Nazioni Unite di tutti i settori e in tutte le regioni a passare dall'impegno all'azione in materia di diritti umani e diritti del lavoro. Dal 2022 - anno della sua prima edizione internazionale - l'Acceleratore Business & Human Rights ha coinvolto oltre 2.700 partecipanti e 1.500 aziende in tutto il mondo.
Al livello italiano, le imprese che hanno preso parte al primo anno del percorso sono 37, che hanno costituito il secondo gruppo più numeroso in Europa. L’Acceleratore è stato ospitato nella sua prima edizione 2024 da Pirelli e ha visto la collaborazione dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) e di Oxfam Italia nella facilitazione e guida dei partecipanti.
Sette aziende europee su dieci hanno una conoscenza approfondita dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati da Agenda 2030 e sei su dieci li integrano all’interno della loro strategia aziendale, concentrandosi soprattutto su parità di genere, lavoro dignitoso e cambiamento climatico. È quanto emerge da European Private Sector SDG Stocktake 2024, il report realizzato dai Network europei di UN Global Compact e presentato ieri a New York durante la settimana dell’Assemblea Generale dell’ONU. Nell’indagine sono state coinvolte 1.422 aziende europee basate in 10 Paesi (Italia, Francia, Spagna, Regno Unito, Svizzera/Liechtenstein, Grecia, Irlanda, Bulgaria, Serbia e Turchia), con l’obiettivo di misurare il loro impegno per l’integrazione degli SDGs nel loro business.
Veronica Rossi di Lavazza Group e Alessio Gori di Politecnica Ingegneria ed Architettura sono i pionieri italiani della sostenibilità in azienda per il 2024. Ad assegnare il riconoscimento è il Global Compact delle Nazioni Unite attraverso il round italiano del concorso SDG Pioneers. La competizione, giunta all’ottava edizione, ha l’obiettivo di individuare e premiare i business leader maggiormente impegnati nell’avanzamento dell’Agenda 2030 e dei suoi 17 SDGs.
Veronica Rossi, Sustainability Senior Manager di Lavazza Group, ha ottenuto il premio nella categoria “Large National and Multinational Organizations” per il suo ruolo centrale nella creazione e nello sviluppo del Dipartimento per la sostenibilità. Creato nel 2015 dall’azienda leader nel mercato globale del caffè, il Dipartimento ha portato al raggiungimento di importanti risultati nelle performance ESG e alla creazione di modelli di sostenibilità pioneristici.
In occasione dell’High-Level Political Forum di New York, l’UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) ha presentato il suo Position Paper sul tema della Governance Trasformativa. Il documento, realizzato con il supporto allargato di 54 aziende aderenti a UNGCN Italia, evidenzia le strategie innovative implementate dalle imprese per integrare la sostenibilità nelle proprie operation.
Al principio del 2024, Holding Moda - subholding di Holding Industriale, specializzata nell’aggregazione di PMI del settore textile&fashion, ha dato il via al progetto “HModa Circular” con lo scopo di diffondere, fra le proprie aziende controllate, la circolarità come approccio strategico al waste management. La scelta del verticale Moda ha i suoi principali driver nelle aspettative crescenti sulla sostenibilità da parte dei grandi brand del lusso; e in una normativa sui processi produttivi e di reporting sempre più ampia e stringente.
È Veronica Bovo, Chief Sustainability Officer di Holding Industriale, a presentare il progetto portato avanti insieme a partner esperti e che avvicina sempre più l’azienda all’obiettivo di creare una “simbiosi di filiera” tra il settore tessile e gli altri settori industriali.
Si è svolto ieri il kick-off meeting della terza edizione italiana del Target Gender Equality Accelerator, il percorso di formazione, della durata di nove mesi, sul tema della parità di genere, sviluppato dal Global Compact delle Nazioni Unite e implementato al livello nazionale dal Network italiano con il coordinamento di Stella Sigillò e il supporto di Jakala, azienda leader nel campo della trasformazione digitale e dell’AI.
L’obiettivo del programma è quello di supportare le imprese nell'intraprendere azioni significative in un’ottica di accrescimento dell’impatto - in termini di pari rappresentanza, partecipazione, retribuzione e leadership - del Goal 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che mira a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e ragazze.
Sono 40 le aziende italiane coinvolte in questa edizione: un pool importante che fa guadagnare al Network italiano il secondo posto al livello globale, in termini di partecipazione numerica al percorso. Tra i presenti, aziende che operano nei settori più vari (finanziario, servizi, consulenza, tecnologia, ecc.) e che per questo si trovano a rispondere a sfide diversificate e complesse rispetto al tema della parità di genere.
Salgono a 135 le imprese italiane che hanno sottoscritto il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”. Lanciato esattamente un anno fa, il documento proposto dall’UN Global Compact Network Italia ha l’obiettivo di promuovere un impegno crescente nella dimensione Sociale della sostenibilità in azienda, lungo le catene di fornitura e nelle comunità.
Attraverso il Manifesto, che si articola in dieci punti, i CEO e Presidenti firmatari impegnano le proprie aziende a garantire standard lavorativi adeguati al proprio personale dipendente e a richiederli ai propri fornitori, a ridurre le disuguaglianze sociali e di genere nella comunità esterna, a supportare azioni per il benessere della collettività, a investire nella formazione e nella sensibilizzazione dentro e fuori l’impresa, anche attraverso la collaborazione con altre realtà.
L’UN Global Compact Network Italia pubblica il Report della nona edizione del “Business & SDGs High Level Meeting”, tenutasi lo scorso 22 maggio a Milano. L’evento, che è stato ospitato da Pirelli & C., ha visto la partecipazione di 25 tra CEO, Presidenti e Top Manager italiani impegnati nell’avanzamento dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Nel 2022, OMB Saleri - PMI bresciana specializzata nella produzione di valvole per la gestione di gas - si è fatta promotrice del “Patto di Comunità - Polo Primo Maggio”, un’iniziativa di collaborazione ampia tra undici enti pubblici e privati, organizzazioni religiose e associazioni locali, che mira alla riqualificazione e rigenerazione sociale, culturale ed economica del quartiere “Primo Maggio” di Brescia, dove l’Azienda ha sede.
È Elena Gambera - Managing Board Member di OMB Saleri, a raccontare gli obiettivi e le attività formative, sportive e culturali implementate nell’ambito del Patto, che punta ad innescare un cambiamento concreto e reale al livello di Comunità e territorio.
Evolvere la corporate governance per generare impatto all’interno e all’esterno dell’azienda e promuovere una cultura di integrità, equità e inclusione. È il concetto alla base della Governance Trasformativa, l’approccio che può consentire al settore privato di agire come attore per il cambiamento sociale, economico e ambientale richiesto dall’Agenda 2030 Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. A sottolineare la necessità di questa trasformazione nell’orientamento di business, sono stati i 25 CEO, Presidenti e Top Manager italiani che hanno preso parte al Business & SDGs High Level Meeting promosso da UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) e ospitato da Pirelli & C.
Come afferma l’Edelman Trust Barometer 2023, in un mondo in cui è diffusa la mancanza di fiducia nelle istituzioni, il settore privato è visto come l’attore sociale più etico e competente. Ai Top Manager è sempre più richiesto un impegno sulle sfide internazionali, per agire sul miglioramento del benessere anche economico dei lavoratori, sul contrasto al cambiamento climatico e sulla riduzione delle disuguaglianze. Il settore privato assume, quindi, un ruolo importante. Da un lato deve promuovere modelli di business più responsabili, inclusivi, prosperi e sostenibili, rafforzando un clima di fiducia con le Istituzioni pubbliche e la società civile; dall’altro è chiamato a rispondere a obblighi di rendicontazione stringenti e trasparenti in merito alle proprie iniziative di sostenibilità. La risposta in questo contesto sfidante è il concetto di Governance Trasformativa che consente anche di rafforzare le dimensioni environment e social attraverso l’impiego di strumenti di gestione aziendale con un raggio di azione sempre più ampio, con l’obiettivo di concretizzare un cambiamento effettivo negli orientamenti del settore privato.
L’attuale contesto globale nel quale Governi, imprese ed individui si trovano ad operare, è caratterizzato da crisi crescenti e convergenti, generate dagli impatti del cambiamento climatico, dell’instabilità economica e geopolitica, dalle disuguaglianze sociali, le pandemie e la disinformazione. Per affrontare le sfide globali più urgenti, è necessaria - ora più che mai - un’azione congiunta di tutti gli stakeholder e, in particolare, delle organizzazioni del settore privato. Queste, percepite come attori sempre più accountable e competenti, sono chiamate a giocare un ruolo essenziale, promuovendo - da un lato - un modo di fare business più responsabile, inclusivo, prospero e sostenibile, che rafforzi il clima di fiducia con le istituzioni pubbliche e la società civile, e - dall’altro - rispondendo a obblighi di rendicontazione stringenti e trasparenti in merito alle proprie iniziative di sostenibilità.
Lo scorso 14 maggio, si è tenuto il kick-off meeting della terza edizione italiana del Climate Ambition Accelerator, il percorso di formazione di 6 mesi sviluppato dal Global Compact delle Nazioni Unite ed implementato al livello nazionale dal Network italiano con il supporto di Carbonsink. L’obiettivo del programma, che nelle quattro edizioni globali finora attivate ha visto la partecipazione di oltre 2.500 aziende aderenti, è di fornire loro le conoscenze e competenze necessarie per elaborare piani di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e definire obiettivi climatici che siano basati sulla scienza, anche grazie allo scambio di esperienze ed occasioni di apprendimento tra pari.
Le piccole e medie imprese italiane hanno ancora un ampio margine di miglioramento in tema di sostenibilità e circa la metà di loro intraprende azioni di tutela ambientale e responsabilità sociale. Si inserisce in questo contesto “La sostenibilità per le piccole e medie imprese: sfide, strumenti e opportunità”, il percorso che il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite promuove a favore delle PMI, per supportarle nel rafforzamento delle competenze di sostenibilità aziendale.
A partire dal mese di luglio 2024, UNGCN Italia avvierà la terza edizione italiana di Target Gender Equality, il percorso di formazione di 9 mesi ideato dal Global Compact delle Nazioni Unite, realizzato in stretta collaborazione con i Network locali e rivolto esclusivamente alle aziende aderenti all’iniziativa onusiana.
L’obiettivo del programma, implementato al livello nazionale con il supporto di Jakala, è di fornire le conoscenze e competenze necessarie per fissare e raggiungere ambiziosi obiettivi aziendali per l’uguaglianza di genere, in un’ottica di accrescimento dell’impatto sull’SDG 5 -Gender Equality dell’Agenda 2030 ONU e, in particolare, sul rafforzamento della leadership femminile e la riduzione del gender pay gap.
Il prossimo 24 settembre, si terrà a New York il Leaders Summit 2024, la Conferenza promossa annualmente dal Global Compact delle Nazioni Unite che riunisce leader politici e aziendali, rappresentanti della società civile e funzionari delle Nazioni Unite, provenienti da tutto il mondo ed impegnati nell’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il programma dell’edizione 2024 prevede un’intera giornata di lavori in cui si alterneranno sessioni plenarie, workshop e momenti di networking, volti ad approfondire le tematiche e le sfide globali più urgenti, fare il punto sui risultati finora raggiunti dal settore privato in ambito di sostenibilità, analizzare le risorse e gli strumenti necessari per fissare obiettivi ambiziosi e misurabili ed accelerare i progressi verso gli SDGs.
Con il nostro primo Bilancio Sociale, Vi raccontiamo un altro anno d’impegno al fianco di aziende ed organizzazioni per la promozione dello sviluppo sostenibile, attraverso i Dieci Principi dell’UN Global Compact e i 17 Global Goals dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
Il documento presenta un dettagliato racconto delle adesioni, iniziative e partnership che hanno contribuito - nel corso del 2023 - al raggiungimento degli obiettivi organizzativi, nonché ad una crescita vivace della nostra rete su vari fronti. È, per noi, un’occasione importante per condividere e valorizzare - in maniera chiara e puntuale - gli sforzi profusi ed i risultati finora conseguiti.
Target Gender Equality è un percorso di accelerazione ideato dal Global Compact delle Nazioni Unite ed implementato in collaborazione con i Network locali. Il programma, rivolto alle imprese aderenti all’iniziativa onusiana, intende fornire le conoscenze e competenze necessarie per fissare e raggiungere ambiziosi obiettivi aziendali per l’uguaglianza di genere, in un’ottica di accrescimento dell’impatto sull’SDG 5 - Gender Equality dell’Agenda 2030 ONU.
Nel 2024, UNGCN Italia implementerà il terzo round del programma di accelerazione, focalizzato sulla leadership femminile e sulla riduzione del gender pay gap.
Lo scorso 8 aprile, si è tenuto il primo meeting dell’edizione 2024 del Tavolo di Lavoro sul Sustainable Procurement, il percorso riservato ad un gruppo ristretto di aziende italiane aderenti all’iniziativa UN Global Compact e lanciato come progetto pilota a marzo 2023, per offrire uno spazio di approfondimento tematico, scambio di esperienze ed apprendimento tra pari sulla gestione sostenibile delle catene di fornitura.
L’incontro, tenutosi a Milano presso la sede di Edison - sponsor del percorso - ed in video-conferenza, si è focalizzato sugli aspetti sociali del sustainable supply chain management. Dagli interventi di esperti tematici e rappresentanti aziendali, è emerso come le catene di approvvigionamento, di portata sempre più globale e complessa, rappresentino oggi una delle aree a maggior rischio - reale e potenziale - di violazione dei diritti umani e dei lavoratori. Questo fa sì che il tema risulti estremamente rilevante per il settore privato, il quale è chiamato a gestire le proprie filiere in maniera più attenta e responsabile, al fine di assicurare la stabilità, l’attrattività e la competitività nel lungo termine del business.
UN Global Compact Network Italia lancia per il quinto anno consecutivo il round locale del concorso “SDG Pioneers 2024”, promosso in collaborazione con il Global Compact delle Nazioni Unite e finalizzato a selezionare business leader che, grazie al proprio lavoro quotidiano in un’azienda italiana aderente a UNGC, si contraddistinguono per l’impegno proattivo e significativo per l’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.