In occasione della Giornata internazionale della donna, UN Global Compact Network Italia, Borsa Italiana e Women in ETFs promuovono l’evento “Ring the Bell for Gender Equality - Invest in Women: accelerate process”, il cerimoniale organizzato annualmente da oltre 100 Borse in tutto il mondo, che quest’anno giunge al decimo anniversario, per dedicare il tradizionale suono della campana ai temi della gender equality e della valorizzazione dei talenti femminili.
A partire dal mese di maggio 2024, UNGCN Italia lancerà la terza edizione italiana del Climate Ambition Accelerator, il percorso di formazione di 6 mesi ideato dal Global Compact delle Nazioni Unite, realizzato in stretta collaborazione con i Network locali e rivolto esclusivamente alle aziende aderenti all’iniziativa onusiana.
L’obiettivo del programma, implementato al livello nazionale grazie al supporto di Carbonsink, è di fornire alle organizzazioni business partecipanti le competenze necessarie per fissare obiettivi climatici che siano basati sulla scienza ed accelerare i progressi verso il raggiungimento di un’economia net-zero entro il 2050.
14 febbraio 2024, Milano – Il Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo, auspica il pieno sostegno da parte degli stati membri dell’Unione europea alla direttiva che introduce per la prima volta nell’UE l’obbligo per le imprese di effettuare una due diligence in materia di diritti umani e ambiente.
I membri del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) sono chiamati ad esprimersi sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D). Il provvedimento prevede per le aziende di identificare, prevenire, mitigare, comunicare e porre fine agli impatti negativi sull’ambiente e sui diritti umani causati dalle loro attività economiche e dalla loro catena del valore (supply chain).
Nel 2022, Caffè Borbone - azienda leader nel settore della torrefazione e del caffè porzionato - ha avviato in Uganda il progetto «MWANYI», con l’obiettivo di sostenere l’emancipazione culturale e finanziaria di donne e giovani ugandesi che lavorano nella filiera del caffè. Questo è un settore cruciale per l’economia nazionale, ma resta caratterizzato da un’alta frammentazione geografica, dalla mancanza di formazione imprenditoriale e da una supply chain non ancora certificata.
È Marco Schiavon - Amministratore Delegato di Caffè Borbone, a raccontare l’impegno pluriennale dell’Azienda in Uganda, la partnership con OFI - Olam Food Ingredients per l’implementazione del progetto, i risultati finora raggiunti e l’impatto generato sulle comunità locali e all’interno dell’organizzazione stessa.
Cari Partecipanti al Global Compact delle Nazioni Unite,
in un momento come quello attuale in cui stiamo assistendo all’esacerbarsi di grandi sfide globali - tra cui, cambiamenti climatici, conflitti armati, aumento delle disuguaglianze, mutazioni socio-economiche e geopolitiche -, la convergenza di megatrend sociali, tecnologici, politici ed economici sta producendo complessità, incertezze e sconvolgimenti senza precedenti.
Di fronte a questa situazione, siamo chiamati a prendere scelte e cogliere opportunità sempre più importanti e decisive. Ed è evidente come sia le nostre azioni, che le possibili non azioni, generino grandi impatti e conseguenze.
Negli ultimi anni, ho constatato che i leader aziendali sono sempre più consapevoli del potenziale che il settore privato può mettere in campo per affrontare e risolvere i problemi globali, facendosi così promotore di una trasformazione profonda. Gli stessi leader hanno potuto condividere soluzioni trasversali e progressi raggiunti in diversi ambiti, tra cui l’azione per il clima, le energie rinnovabili e il salario dignitoso, in occasione dei numerosi incontri globali, regionali e locali organizzati dal Global Compact delle Nazioni Unite.
UN Global Compact Network Italia pubblica la versione in italiano della Ricerca “L’impegno delle imprese italiane per il net-zero”, prodotta in collaborazione con IPSOS (Istituto di analisi e ricerche di mercato) e presentata per la prima volta al pubblico internazionale in occasione della COP28 di Dubai.
L’indagine è orientata a delineare lo stato dell’arte rispetto all’impegno e all’azione del settore privato italiano sui temi del cambiamento climatico e, in particolare, sul raggiungimento dell’obiettivo net-zero, evidenziando leve e barriere caratteristiche del tessuto imprenditoriale italiano. L’analisi approfondisce il fenomeno comparando le imprese aderenti all’UN Global Compact e quelle esterne all’iniziativa onusiana e sottolineando differenze relative alla dimensione aziendale e ai settori merceologici di appartenenza.
Sempre più bilanciata la partecipazione tra PMI e grandi aziende, appartenenti ai settori merceologici più rappresentativi dello scenario economico italiano. Il 23 gennaio il Meeting che inaugura le attività dell’anno.
Continua a crescere il Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite. Nel 2023, la rete che rappresenta nel nostro Paese la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo ha superato per la prima volta le 500 realtà ed è composta oggi da 510 aziende. Tra le adesioni dell’anno appena concluso ci sono simboli del Made in Italy come Ferrari e TOD’s, sedi locali di gruppi internazionali come Leroy Merlin Italia e realtà del settore finanziario come Cassa Centrale Banca – Credito Cooperativo Italiano.
UN Global Compact Network Italia promuove per il prossimo 23 gennaio il Welcome Meeting, l’appuntamento annuale rivolto a tutti gli aderenti italiani al Global Compact delle Nazioni Unite.
L’incontro, che si terrà in modalità webinar dalle 11.00 alle 13.00, sarà l’occasione per illustrare gli aspetti rilevanti dell’iniziativa onusiana: la Value Proposition, le modalità di partecipazione, gli strumenti e le opportunità di coinvolgimento per gli aderenti. Il webinar proseguirà con un approfondimento sulla dimensione locale dell’UN Global Compact e con la presentazione del programma attività che verrà implementato nel 2024 dal Network Italiano.
L’anno più caldo di sempre - se si osserva la temperatura della superficie terrestre e degli Oceani - si chiude con il nuovo accordo siglato alla COP28 di Dubai dalle 198 delegazioni presenti, che impegna il mondo intero ad abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili entro il 2050. Pur in assenza di un cronoprogramma e di un piano di finanza climatica a supporto dei Paesi in via di sviluppo, il risultato rappresenta un passo in avanti rispetto alle negoziazioni precedenti, a cui devono ora seguire politiche coraggiose e realmente impattanti, da parte dei Governi nazionali, insieme a quel settore privato a cui il Global Compact delle Nazioni Unite, e noi come suo Network locale, rivolgiamo costantemente i nostri sforzi e la nostra azione di supporto.
Il Pianeta è a rischio e, con esso, qualsiasi equilibrio connesso al benessere della popolazione mondiale. D’ora in avanti, perciò, non saranno ammessi ritardi, false soluzioni o distrazioni rispetto alla nuova dichiarazione collettiva di voler procedere verso l’eliminazione delle fonti fossili per creare, quindi, una economia a zero emissioni nette. Il disastro climatico, e quindi anche quello sociale ed economico - data la forte interdipendenza fra le tre dimensioni - sarà evitato solo se si porterà avanti una trasformazione continua verso un futuro sostenibile ed equo: a ritmo sostenuto, senza interruzioni o passi indietro, semmai con virtuose accelerazioni.
Innovando, PMI innovativa basata in Veneto ed attiva nel settore della gestione dei rifiuti industriali, è tra i partner del progetto «LIFE Re-Shoes» che, attraverso il recupero circolare delle scarpe a fine vita, promuove il riciclo virtuoso come nuovo standard nella filiera calzaturiera.
È Cveta Majtanovic – Sustainability Director di Innovando – a raccontare il contesto e le modalità di implementazione dell’iniziativa, nonché le sinergie attive all’interno del consorzio internazionale che è a capo del progetto finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma «LIFE».
Solo un’impresa italiana su cinque dichiara di avere adottato un piano per contrastare il cambiamento climatico, il 17% ha fissato obiettivi di riduzione delle proprie emissioni di gas climalteranti. È quanto emerge dalla ricerca “L’impegno delle aziende italiane per il net-zero” realizzata da Ipsos e dal Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. La ricerca, con una prefazione del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, è stata presentata il 10 dicembre presso il Padiglione Italia di COP28 a Dubai.
“I dati della ricerca ci dicono che tra le aziende italiane c’è ancora molto da fare, il rapporto tra chi ha adottato un piano sul clima e chi non lo ha fatto è di uno a cinque, decisamente basso considerato il peso della nostra economia, ha dichiarato Marco Frey, Presidente UN Global Compact Network Italia. Il ruolo del settore privato è cruciale, ma è necessario sviluppare e implementare iniziative di supporto che possano guidare le imprese nell’ambizioso percorso verso il net-zero. Dobbiamo lavorare da un lato per consolidare e accelerare i progressi delle aziende virtuose e dall’altro per coinvolgere le imprese che non hanno ancora affrontato la questione climatica”.
ICAM, azienda lombarda leader nella produzione di cioccolato sostenibile e di alta qualità, è presente da oltre dieci anni in Uganda, dove ha costruito una filiera di approvvigionamento sempre più solida ed attenta agli impatti sull’ambiente e sulle comunità, con l’obiettivo di generare valore sia per l’impresa, che per il territorio e le Persone ugandesi.
È Sara Agostoni – Global Procurement Director and Chief Sustainability Officer di ICAM – a raccontarci il contesto in cui ICAM opera tuttora, le azioni e le partnership che hanno sostenuto la crescita del pregio del cacao locale.
Nella cornice della 28esima Conferenza quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28), UN Global Compact Network Italia presenta i risultati della ricerca “L’impegno delle imprese italiane per il net-zero”, realizzata con il supporto di Ipsos.
Lo studio delinea lo stato dell’arte, nel nostro Paese, rispetto all’Azione per il Clima delle aziende e, in particolare, il loro contributo alla riduzione delle emissioni di carbonio e al raggiungimento del target net-zero. Analizza, inoltre, quali sono i principali driver, le sfide da affrontare e le opportunità da cogliere, anche attraverso focus tematici settoriali.
Lo scorso 23 novembre si è tenuto a Milano l’evento conclusivo della prima edizione del Tavolo di lavoro sul Sustainable Procurement, il percorso lanciato a marzo 2023 da UNGCN Italia, con il supporto di Edison, e riservato ad un gruppo ristretto di aziende italiane aderenti all’iniziativa onusiana, per offrire loro uno spazio di approfondimento tematico, scambio di esperienze e peer learning sul tema della gestione sostenibile delle catene di fornitura.
Quella della sostenibilità è una sfida che non si può affrontare da soli. Questo, il principale tema emerso dal dibattito. Aziende e fornitori sono chiamati a lavorare assieme, in una logica peer-to-peer, per affrontare le più grandi sfide attuali e raggiungere un obiettivo comune: generare un impatto concreto e positivo nelle rispettive realtà imprenditoriali, nelle comunità in cui operano e, in termini più ampi, nell’ambiente circostante. Allo stesso tempo, questa stretta collaborazione tra aziende e fornitori permette di creare un sistema di catene di approvvigionamento più resilienti, competitive e tutelate nel lungo termine; assicurare il controllo dei flussi di materiali ed informazioni; sincronizzare domanda e produzione, ottimizzando quindi le performance; e, infine, gestire i rischi aziendali, sia da un punto di vista operativo che reputazionale. Si evince chiaramente, quindi, quanto sia importante cooperare e co-progettare: il fornitore non è soltanto colui che offre un bene o servizio, ma è colui con il quale si scambia know-how e si sviluppa innovazione.
“UNITE to End Violence against Women” è l’iniziativa globale di advocacy lanciata nel 2008 sotto la guida del Segretario Generale delle Nazioni Unite e gestita da UN Women, che invita governi, società civile, settore privato, organizzazioni femministe, giovani, media ed istituzioni dell’ONU a unire le forze per affrontare e scardinare gli episodi di violenza di genere, che continuano ad essere una delle violazioni dei diritti umani più diffuse e pervasive al livello globale. Secondo i dati delle Nazioni Unite, circa 736 milioni di donne nel mondo - quasi una su tre - hanno subito almeno una volta nella vita un episodio violenza fisica e/o sessuale. Inoltre, le stime globali più recenti mostrano che, in media, più di 5 donne vengono uccise ogni ora da un membro della propria famiglia.
Nel 2023, UNGCN Italia ha avviato il Tavolo di lavoro sul Sustainable Procurement, un percorso riservato ad un gruppo ristretto di aziende italiane aderenti a UNGC per offrire loro uno spazio di approfondimento, confronto e scambio di esperienze sul tema della gestione sostenibile delle catene di fornitura. Queste rappresentano, infatti, un elemento trasversale che lega le tre dimensioni della sostenibilità – sociale, ambientale ed economica – e tramite il quale il settore privato può avere un impatto concreto e positivo per l’avanzamento dell’Agenda 2030 ONU.
Il prossimo 23 novembre, UNGCN Italia promuove un evento per presentare e valorizzare gli esiti della prima edizione del percorso, implementata con il supporto di Edison, che ha visto il coinvolgimento dei rappresentanti aziendali delle divisioni di procurement e sostenibilità di 37 imprese italiane aderenti a UNGC, sia di grandi, che di piccole e medie dimensioni ed operanti in diversi settori produttivi.
«NeoConnessi» è il progetto di educazione digitale di WINDTRE, volto principalmente a sensibilizzare i bambini - tra i 9 e gli 11 anni di età - ad un utilizzo responsabile di Internet, e ad accompagnare scuole e famiglie nella delicata fase in cui i più giovani si trovano per la prima volta a navigare in autonomia. Il progetto, attivo al livello nazionale da oltre 5 anni, si rivolge agli alunni e alle alunne delle classi quarte e quinte delle scuole primarie e si sviluppa in quattro ambiti: tecnologico, pedagogico, psicologico e didattico.
È Federica Manzoni – Sustainability & Quality Certification Director di WINDTRE – a raccontarci la Story di questa iniziativa, tramite la quale l’Azienda tech vuole offrire il suo contributo alla creazione di una rete più inclusiva e sicura.
Il “Business & Human Rights Accelerator” è un percorso di formazione di 6 mesi ideato dal Global Compact delle Nazioni Unite ed implementato in collaborazione con i Network locali. Il programma, rivolto alle imprese aderenti all’iniziativa onusiana, intende fornire alle aziende partecipanti le conoscenze e competenze necessarie per fissare e raggiungere ambiziosi obiettivi aziendali per la promozione e la tutela dei diritti umani e dei lavoratori e sviluppare processi di due diligence efficaci.
L’integrazione della sostenibilità nel business aziendale ha raggiunto un forte livello di maturità, in Italia e nel mondo. Il focus delle imprese si deve ora concentrare sulla dimensione dell’impatto generato e sulla capacità del settore privato di creare valore condiviso all’interno e all’esterno dell’azienda. Si tratta di una sfida prioritaria, dato che, a metà del percorso fissato dall’Agenda 2030, l’85% dei target fissati è ancora in netto ritardo con la tabella di marcia. È quanto emerso nel corso dell’Italian Business & SDGs Annual Forum, l’appuntamento annuale e itinerante promosso dalla rete italiana dell’UN Global Compact, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo. L’edizione 2023 del Forum è stata incentrata sul tema “Imprese e impatto: sostenibilità 5.0” e si è svolta il 17 e il 18 ottobre a Palermo, presso il Palazzo Reale.
Lavorare sui temi di Diversity, Equity & Inclusion (DE&I) significa in primo luogo rispondere all’appello a “non lasciare nessuno indietro” lanciato dall’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e ai Principi del Global Compact delle Nazioni Unite che riguardano i diritti umani e i diritti di lavoratori e lavoratrici. È questa una delle motivazioni che spingono le aziende a formalizzare e adottare politiche di inclusione sociale per i dipendenti.
Se ne è parlato oggi al Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale, a Milano, durante la presentazione delle nuove Linee Guida “Come sviluppare una policy Diversity, Equity & Inclusion” elaborate dall’Osservatorio D&I del Network italiano del Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo.