Secondo le stime della FAO, entro il 2050 sarà necessario produrre circa il 70% in più di cibo per nutrire una popolazione mondiale che supererà i 9 miliardi di persone. In uno scenario come quello attuale, segnato da crisi urgenti e instabilità a livello geopolitico, trasformare i sistemi agroalimentari in chiave sostenibile, resiliente e inclusiva rappresenta una priorità.
Proprio per supportare la transizione ecologica dei sistemi alimentari, Purina – azienda leader in Europa nella produzione di pet food – dal 2021 ha preso parte al programma "LENs", un network europeo multi-stakeholder per promuovere l’approccio dell’agricoltura rigenerativa, un modello agricolo che punta a rigenerare la salute del suolo e a favorirne la biodiversità.
A presentare nel dettaglio il progetto è Marta Schiraldi, Safety, Health, Environment e Sustainability Head del Gruppo Nestlé Italia.
Presentato al Salone della CSR di Milano il position paper “La transizione digitale a supporto della sostenibilità del business” che evidenzia il potenziale del settore privato nel coniugare innovazione, responsabilità e creazione di valore condiviso
Il settore privato italiano è pronto ad assumere un ruolo guida nella transizione digitale, orientandola verso modelli di sviluppo capaci di coniugare profitto, benefici ambientali e sociali e creazione di valore condiviso. È questo il messaggio chiave che emerge dal position paper “La transizione digitale a supporto della sostenibilità del business: rischi e opportunità”, promosso da UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) e realizzato con il contributo di 47 imprese aderenti all’iniziativa onusiana. Il documento è stato presentato oggi a Milano, in occasione della tredicesima edizione del Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale.
UN Global Compact Network Italia ha promosso un nuovo workshop in presenza nell’ambito del Climate Ambition Accelerator 2025 - il percorso formativo realizzato con il supporto di Carbonsink/SouthPole - che ha visto il coinvolgimento di 39 aziende italiane impegnate nella transizione climatica attraverso il percorso di accelerazione proposto dal Network.
L’incontro ha rappresentato una tappa strategica di un più ampio percorso di approfondimento, che quest’anno ha posto l’accento sui nuovi standard SBTi e sulla preparazione di un Climate Transition Plan in linea con obiettivi climatici chiari, strutturati e rendicontati.
Nel corso del workshop le imprese hanno avuto l’occasione di confrontarsi anche su tematiche emergenti, come la tutela della biodiversità e del capitale naturale, oggi centrali nella costruzione di modelli economici sostenibili.
Questi approfondimenti rappresentano un passaggio fondamentale nel programma e aprono nuove direttrici di lavoro verso le quali il Network intende orientarsi nel prossimo futuro.
Il contributo del mondo imprenditoriale è essenziale per affrontare le sfide economiche, sociali e ambientali che caratterizzano il nostro tempo. In un mondo in cui la mancanza di fiducia nelle istituzioni è sempre più diffusa1, il settore privato è visto come l’attore sociale più etico e competente, capace di rafforzare il clima di fiducia con le Istituzioni e la società civile e gettare le basi per un futuro più equo e sostenibile.
Al termine dell’High-Level Week dell’80°Assemblea Generale delle Nazioni Unite, l’UN Global Compact ha raccolto i vari focus tematici di discussione, riassumendoli in cinque punti chiave fondamentali per i business leader.
Lo studio “The Perception of Sustainable Development by Europeans” condotto in 16 Paesi mette in luce che l’attenzione dei cittadini italiani su SDGs e consumi sostenibili è superiore alla media europea
La sostenibilità si conferma un valore fondamentale per i cittadini europei e, in misura ancora maggiore, per quelli italiani. È quanto emerge dal nuovo studio “The Perception of Sustainable Development by Europeans”, realizzato dai Network europei di UN Global Compact e presentato il 24 settembre a New York come side-event del Leaders Summit 2025.
Ogni nostra azione, individuale o collettiva, si svolge all’interno di una rete di vita più grande, fragile e preziosa, e tutte le attività umane dipendono interamente dal buon funzionamento degli ecosistemi naturali. In questo scenario, il ruolo delle aziende non può limitarsi alla perpetuazione di modelli “business as usual”, ma deve estendersi alla creazione di una cultura diffusa della sostenibilità in tutta la comunità aziendale.
È con questa visione che l’azienda Bracco, multinazionale attiva nel settore delle Scienze della Vita, leader mondiale nella diagnostica per immagini, ha ideato nel 2024 il progetto “Sustainability Journey”: un percorso formativo pensato per sensibilizzare, coinvolgere e attivare l’intera comunità aziendale sui temi della sostenibilità.
A presentare nel dettaglio il progetto sono Marianna Cawthorne, Corporate Social Responsibility Specialist e Vittorio Labbruzzo, HSE, Corporate Environment and Sustainability Manager di Bracco.
La transizione digitale può e deve diventare uno strumento per accelerare la sostenibilità nelle filiere agroalimentari, contribuendo a rendere i sistemi produttivi più equi, inclusivi e resilienti. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che le imprese adottino un approccio strategico alla digitalizzazione, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e sostenuto da partnership pubblico-private efficaci. È questo il messaggio condiviso da UN Global Compact Network Italia e dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite in occasione dell’evento collaterale dell’High-Level Political Forum (HLPF), svoltosi il 21 luglio a New York.
Si è svolto martedì 8 luglio il kick-off meeting della quarta edizione italiana del Target Gender Equality Accelerator, il percorso di formazione, della durata di sei mesi, sul tema della parità di genere, sviluppato dal Global Compact delle Nazioni Unite, con la collaborazione – per il primo anno – di UN Women. Il percorso è implementato a livello nazionale dal Network italiano, con il coordinamento di Stella Sigillò e il supporto dello sponsor A2A, Life Company attiva nel panorama nazionale nei settori della transizione energetica e dell'economia circolare.
L’obiettivo del programma è quello di supportare le imprese nell'intraprendere azioni significative in un’ottica di accrescimento dell’impatto – in termini di pari rappresentanza, partecipazione, retribuzione e leadership – del Goal 5 dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, che mira a raggiungere l’uguaglianza di genere e l’empowerment di tutte le donne e ragazze, con particolare attenzione all’obiettivo 5.5.
Venticinque anni fa, circa 50 aziende pioniere hanno sottoscritto con le Nazioni Unite un “Patto Globale”, con lo scopo di allineare le proprie strategie verso la costruzione di un mondo più sostenibile, e di dare “un volto umano al mercato globale”.
Il 26 luglio del 2000, l'allora Segretario Generale delle Nazioni Unite, Kofi Annan, lanciò così operativamente l'UN Global Compact con una visione audace: far collaborare le imprese di tutto il mondo nella promozione dei diritti umani, degli standard lavorativi, della tutela dell'ambiente e della lotta alla corruzione. Questo è stato l'inizio di una partnership – in una prospettiva multi-stakeholder – forte e strategica tra imprese, Governi e società civile per creare un mercato globale più inclusivo ed etico.
Il settore privato italiano mostra segnali positivi in tema di sostenibilità sociale, ma resta ancora molta strada da percorrere per generare un cambiamento sistemico e duraturo. È questo il messaggio che UN Global Compact Network Italia (UNGCN Italia) rilancia oggi a due anni dalla pubblicazione del Manifesto Imprese per le Persone e la Società, un appello rivolto alle imprese italiane per rafforzare il proprio impegno nella dimensione sociale della sostenibilità in azienda, lungo le catene di fornitura e nelle comunità di appartenenza.
Secondo i dati 2024 della Communication on Progress, la rendicontazione annuale richiesta alle aziende aderenti a UNGCN, l’87% delle imprese italiane che fanno parte dell’iniziativa onusiana ha adottato policy sull’aspetto dei diritti umani, una percentuale leggermente più alta della media europea, che si attesta all’86%. Sono in particolare le grandi imprese a mostrare un forte impegno su questo fronte (il 98% delle associate a UNGCN), ma anche le PMI evidenziano una significativa attenzione al tema, con il 79% del totale.
A meno di cinque anni dal 2030, anno indicato per il raggiungimento dell’Agenda 2030, il mondo è in ritardo nel percorso di avanzamento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dei 169 target. L’umanità si trova ad affrontare sfide geopolitiche, economiche e ambientali senza precedenti, che stanno ridefinendo il ruolo delle imprese e il perimetro del loro impegno per la sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale, economico e di governance.
La consapevolezza delle imprese rispetto alle loro responsabilità e al ruolo determinante che sono chiamate a giocare in quest’ambito, ha conosciuto una crescita esponenziale.
Il Consiglio Direttivo riunitosi lo scorso 11 giugno, ha nominato Barbara Terenghi, già Sustainability & CEO's Office Director di Edison, Vicepresidente della Fondazione.
Terenghi affiancherà, quindi, alla guida di UNGCN Italia il Presidente Filippo Bettini, Sustainability Senior Advisor di Pirelli & C., e la Vicepresidente Elena Semenzin, Associate Professor of Environmental Chemistry presso l’Università Ca’ Foscari.
A distanza di circa due mesi dal rinnovo degli organi statutari e dall’avvio del mandato 2025-2028, la Fondazione rafforza ulteriormente la propria governance, che si articolerà in due vicepresidenze, con background diversi, complementari e sinergici: mondo accademico (Semenzin) e settore business (Terenghi).
Si è svolto lo scorso mercoledì, a Milano, presso la sede di Edison e in videoconferenza, il primo incontro della terza edizione del Tavolo di Lavoro Sustainable Procurement, promosso dall’UN Global Compact Network Italia. L’edizione 2025 del percorso, realizzata con il supporto di Edison come Sponsor e di ERM come Partner Tecnico, ha coinvolto 60 realtà aziendali – per la maggior parte grandi imprese – operanti in diversi settori industriali, tra cui personal goods, gas, water & multiutility, beverages e industrial transportation.
L’incontro è stato coordinato da Laura Capolongo e Valentina Dal Magro, rispettivamente Senior Manager, Programme & Institutional Relations, e Programme Officer SMEs & Supply Chain di UNGCN Italia. Hanno partecipato in qualità di relatori Irene Pietropaoli, Senior Fellow in Business & Human Rights e Director of the Human Rights Due Diligence Forum presso il British Institute of International and Comparative Law e Roberto Caranta, Full Professor, Department of Law, presso l’Università di Torino.
Le foreste sono ecosistemi complessi che ospitano numerose specie animali e vegetali, e per questo vanno protette. Attraverso il dialogo aperto e costruttivo con gli enti territoriali della Val Camonica, Fedabo ha maturato la consapevolezza di poter giocare un ruolo sussidiario nell’azione di contrasto al degrado e all’abbandono del patrimonio boschivo e forestale, e ha scelto di farlo coinvolgendo i propri clienti.
Così, nel 2021, l’azienda ha dato il via ad "Ecosistema Fedabo": un’iniziativa che nasce con l’obiettivo di compensare le emissioni di CO2 aziendali, e che evolve poi in un progetto di gestione sostenibile delle aree boschive della Val Camonica e della Val di Scalve, in Lombardia.
A presentare nel dettaglio il progetto è Katia Abondio, CEO di Fedabo.
Lo scorso giovedì si è svolto a Milano, presso la sede di Green Media Lab, il kick-off meeting della quarta edizione italiana del Climate Ambition Accelerator, il percorso formativo promosso da UN Global Compact Network Italia, con il supporto di Carbonsink/SouthPole. Il programma di accelerazione, della durata di 6 mesi, mira a fornire alle aziende aderenti all’iniziativa onusiana le conoscenze e competenze necessarie per elaborare piani concreti di riduzione delle emissioni climalteranti e definire obiettivi climatici Science Based.
L’edizione 2025 ha registrato l’adesione di 39 imprese, eterogenee per settore, dimensione e grado di maturità nel loro percorso verso la decarbonizzazione. Un segnale chiaro del crescente interesse che il mondo produttivo italiano continua a dimostrare verso la transizione climatica.
Dall’anonimizzazione dei curricula per ridurre i bias cognitivi nei processi di selezione alla sala riservata alla preghiera per chi aderisce ad altre confessioni religiose, fino all’uso dell’AI per facilitare i percorsi di inserimento di cittadini stranieri che parlano altre lingue. Ecco alcune delle strategie messe in atto dalle aziende di UN Global Compact Network Italia, la più grande iniziativa globale per la sostenibilità aziendale, che si sono riunite a Milano presso la Sala Reale della Stazione Centrale di Milano per discutere di “Multiculturalità e intercultura: la gestione della diversità culturale in azienda”, evento ospitato da Ferrovie dello Stato Italiane.
Il 2024 è stato il secondo anno in cui la Fondazione Global Compact Network Italia ha redatto e pubblicato il proprio Bilancio Sociale per condividere, con i suoi stakeholder, il lavoro svolto e il valore generato. Il documento fornisce informazioni dettagliate su vari aspetti della Fondazione come: la Value Proposition e la Mission della rete locale italiana, la struttura con cui ha voluto organizzarsi per raggiungere i propri obiettivi statutari, la descrizione delle iniziative e dei progetti speciali svolti durante l’anno, nonché un quadro della situazione economico-finanziaria.
Nelle varie sezioni del documento, si snoda il racconto della crescita vivace del Network - su molti fronti - e di un altro anno di impegno e attività al fianco di aziende e organizzazioni, nel cammino di promozione dei Dieci Principi dell’UN Global Compact, e verso il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.
In data 17 aprile 2025, i Membri Fondatori dello UN Global Compact Network Italia si sono riuniti per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo che guiderà la rete locale del Global Compact delle Nazioni Unite per il prossimo triennio.
Filippo Bettini è il nuovo Presidente della Fondazione. Il Sustainability Senior Advisor di Pirelli & C. succede a Marco Frey, che lascia la guida del Network dopo oltre dieci anni di impegno ed attività.
Sia che siate imprese esperte e certificate sulla parità di genere, sia che stiate muovendo i primi passi in termini di Diversity, Equity & Inclusion, l’Acceleratore Target Gender Equality può fornirvi le conoscenze e le competenze necessarie per accelerare i vostri progressi in materia di parità di genere all’interno delle vostre aziende.
Con un percorso di formazione di 6 mesi dedicato agli aderenti Global Compact - che per questa edizione il Network italiano implementerà a partire da luglio 2025, in collaborazione con UN Women, negli ultimi tre anni, l’Accelerator TGE ha già aiutato oltre 100 imprese italiane a fissare, raggiungere e misurare obiettivi ambiziosi in linea con i Women’s Empowerment Principles (WEPs) e gli standard internazionali.
I lavori di costruzione della nuova sede di Gruppo CAP – nella periferia milanese della Barona, a vocazione fortemente popolare – ponevano il rischio di impatti negativi sulla comunità abitante del quartiere. Gruppo CAP ha trasformato questa sfida in un’opportunità, grazie al “Progetto Quartiere”: un percorso pluriennale avviato nel 2019 e tuttora in corso, di conoscenza, coinvolgimento attivazione degli stakeholder locali. Così, il nuovo headquarter è diventato uno spazio d’incontro, fisico e concettuale, aperto a tutte e tutti.
A presentare nel dettaglio il progetto è Matteo Colle, Direttore Relazioni esterne e Sostenibilità di Gruppo CAP.