Si è da poco conclusa la 30ª Conferenza delle Parti sul clima (COP30), tenutasi a Belém, Brasile, dal 10 al 21 novembre 2025, che ha riunito quasi 200 paesi per discutere politiche globali sul cambiamento climatico. La conferenza ha ribadito l’importanza della cooperazione multilaterale e della continuità con gli obiettivi dell’Accordo di Parigi, pur senza introdurre impegni vincolanti sul phase-out dei combustibili fossili. L’accordo finale, noto come Mutirão Decision, è stato accolto con applausi, ma valutato ancora poco incisivo dagli osservatori per alcune lacune nelle politiche energetiche e di mitigazione.

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Finanza climatica e adattamento: un impegno concreto

Uno dei risultati più rilevanti della COP30 è stato l’impegno a triplicare i finanziamenti, 1.3 trilioni di dollari all’anno, per l’adattamento climatico entro il 2035, con particolare attenzione ai paesi più vulnerabili. Per sostenere una transizione equa verso un’economia verde, è stato istituito il Just Transition Mechanism, volto a ridurre l’impatto sociale sui lavoratori dei settori legati ai combustibili fossili. Inoltre, sono stati definiti 59 indicatori globali per monitorare i progressi nell’adattamento climatico, offrendo maggiore trasparenza sui risultati dei singoli paesi.

 

Salute e società: piani per la resilienza

A livello di salute e società, la COP30 ha approvato il Belém Health Action Plan (BHAP), con l’obiettivo di rafforzare i sistemi sanitari e renderli più resilienti agli effetti del cambiamento climatico.

Altri due piani principali presentati durante la conferenza includono:

  • Beat the Heat, che propone soluzioni urbane come superfici riflettenti e spazi verdi per mitigare l’impatto delle ondate di calore.

  • Belém Call for Action, finalizzato a promuovere abitazioni sostenibili e accessibili, integrando la dimensione climatica nelle normative edilizie.

 

Fossili e transizione energetica: strumenti volontari

Un punto di particolare rilievo riguarda il testo finale della COP30, che non prevede una roadmap vincolante per l’uscita dai combustibili fossili. Tuttavia, sono state annunciate due roadmap volontarie: una per una transizione equa dai combustibili fossili e l’altra per fermare e invertire la deforestazione, la cui presentazione è prevista durante il summit del 2026. Mentre la terza roadmap, dedicata alla deforestazione, è stata accantonata, e al suo posto è stato istituito il Tropical Forest Forever Fund, che però non ha raggiunto l’obiettivo di raccolta prefissato. Una decisione che appare in contrasto con il valore simbolico di una COP organizzata alle porte della Foresta Amazzonica

Sono stati, inoltre, avviati due strumenti chiave per supportare la transizione energetica:

  • Global Implementation Accelerator, per rafforzare l’attuazione dei Piani Nazionali di Contributo (NDC) e dei Piani di Adattamento.

  • Belém Mission to 1.5, piattaforma per incentivare cooperazione e investimenti in linea con gli obiettivi scientifici sul clima.

 

Cooperazione e governance multilaterale

È stata creata, infine, la Coalition for High Ambition Multilevel Partnerships (CHAMP), co-presieduta da Brasile e Germania, per rafforzare la governance multilivello.

Il percorso “Baku-Belem” conferma l’obiettivo di aumentare i finanziamenti climatici a livello globale fino a 1,3 trilioni di dollari all’anno entro il 2035, migliorando la prevedibilità e l’accessibilità delle risorse.

 

Mitigazione: ancora strada da fare

I Piani nazionali di riduzione delle emissioni risultano ancora poco allineati alle raccomandazioni scientifiche. Tuttavia, cresce la coalizione di paesi — europei, latinoamericani, africani e piccoli Stati insulari — che chiedono:

  • Accelerazione della transizione energetica.

  • Maggiore integrazione della scienza nelle decisioni politiche.

  • Percorsi regionali e multilaterali più ambiziosi.

La COP30 si chiude evidenziando ancora una volta la difficoltà di conciliare le aspirazioni scientifiche con la realtà politica, pur mantenendo un quadro di cooperazione multilaterale coerente con gli accordi precedenti.

Fonte immagini: italycop30.org

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