NOTIZIE IN EVIDENZA

UNGCN Italia: Marco Frey passa il testimone della presidenza a Filippo Bettini

Gio, 17.04.2025
In data 17 aprile 2025, i Membri Fondatori dello UN Global Compact Network Italia si sono riuniti per eleggere il nuovo Consiglio Direttivo che guiderà la rete locale del Global Compact delle Nazioni... >>

Sono aperte le candidature del 4° round del Target Gender Equality Accelerator

Mar, 15.04.2025
Sia che siate imprese esperte e certificate sulla parità di genere, sia che stiate muovendo i primi passi in termini di Diversity, Equity & Inclusion, l’Acceleratore Target Gender Equality può... >>

Sustainability on Stage | Il “Progetto Quartiere” di Gruppo CAP: quando la progettazione della sede aziendale diventa un'opportunità di stakeholder engagement

Lun, 14.04.2025
I lavori di costruzione della nuova sede di Gruppo CAP – nella periferia milanese della Barona, a vocazione fortemente popolare – ponevano il rischio di impatti negativi sulla comunità abitante d... >>

Business & SDGs High Level Meeting: il tema della decima edizione sarà la transizione digitale a supporto della sostenibilità del business, tra rischi e opportunità

Mer, 09.04.2025
Domani, giovedì 10 aprile 2025, si terrà a Roma il Business & SDGs High Level Meeting, la tavola rotonda di altissimo livello – promossa e organizzata dal Network italiano del Global Compact d... >>

ALTRE NOTIZIE

BHR Accelerator: al via la seconda edizione del round italiano del programma di formazione sui diritti umani e dei lavoratori

Lun, 24.03.2025
Mercoledì 19 marzo si è tenuto, a Milano, il primo incontro in presenza del round italiano del Business & Human Rights Accelerator, il percorso di formazione della durata di 6 mesi - dedicato al... >>

Target Gender Equality Accelerator: candidature aperte per l’edizione 2025

Lun, 17.03.2025
Sono aperte le candidature per l’edizione 2025 del Target Gender Equality Accelerator, un percorso di accelerazione di sei mesi, dedicato alle aziende aderenti all’UN Global Compact, in un’ottic... >>

UN Global Compact Network, 8 marzo: Italia ultima in Europa per la parità di genere sul lavoro. Eliminare il divario è un fattore chiave per migliorare competitività delle aziende

Ven, 07.03.2025
Apertura dei mercati finanziari dedicata alla parità di genere: a Milano la tradizionale cerimonia del suono della campanella. Investire nella parità di genere all’interno delle imprese è innanz... >>

MESSAGGIO

  • Messaggio di fine anno di Marco Frey, Presidente, UNGCN Italia

    Lo scorso settembre, il report European Private Sector SDG Stocktake 2024 – realizzato dai Network europei di UN Global Compact – registrava come sette aziende europee su dieci già possedessero una conoscenza approfondita dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile (SDGs) fissati dall’Agenda 2030, e sei su dieci li integrassero all’interno della loro strategia aziendale, concentrandosi soprattutto su parità di genere, lavoro dignitoso e cambiamento climatico. 

  • Lettera annuale 2025 di Sanda Ojiambo ai Partecipanti al Global Compact delle Nazioni Unite

    Cari Partecipanti al Global Compact delle Nazioni Unite,

    il 2025 presenta sfide sempre più complesse ma anche opportunità crescenti per le imprese sostenibili.

    Lo scorso anno, più della metà dei cittadini al livello mondiale ha eletto una leadership politica, rimodellando il panorama economico globale, in particolare in termini di normative, commercio e investimenti. Le aziende si trovano ad operare in ambienti mutevoli e incerti, influenzati da riallineamenti geopolitici, pressioni economiche, progressi tecnologici ma scarsità di risorse. Inoltre, il multipolarismo politico, i conflitti, le crescenti disuguaglianze sociali e la crisi climatica hanno un impatto su tutti noi e sulle imprese, in qualsiasi parte del mondo.

    Queste sfide sottolineano una verità importante: la sostenibilità non è più un optional, ma è diventata ormai essenziale per la resilienza, la competitività e il successo a lungo termine delle imprese. Questo cambiamento è evidente nel fatto che un numero sempre maggiore di aziende si sta impegnando in pratiche commerciali sostenibili e responsabili, partecipando al Global Compact delle Nazioni Unite.

  • Messaggio di fine anno | M. Frey, Presidente, UN Global Compact Network Italia

    Il 2021 ha visto il mondo intero impegnato, per il secondo anno, nella lotta alla pandemia ed ha rivelato le importanti conseguenze economiche e sociali del prolungato stato di emergenza. Parallelamente, l’avanzamento dell’Agenda 2030 è diventato più urgente e complesso. Al livello globale, lo sviluppo sostenibile ha registrato un sensibile rallentamento dovuto al fatto che l’emergenza pandemica ha concentrato tutti gli sforzi attorno al tema della salvaguardia della salute pubblica, non a caso l’SDG 3 è ormai al centro dell’attenzione nei principali Paesi del mondo. Per tale motivo, e considerato che sono passati 6 anni dall’emanazione dell’Agenda 2030, rimettere gli altri SDGs al centro dell’azione politica ed economica è ora più prioritario che mai.

    Il Global Compact delle Nazioni Unite ha rinnovato più volte, durante l’anno, l’appello al settore privato globale a compiere azioni veramente audaci per contrastare il rischio di passi indietro nella “just transition” e proseguire il cammino verso un modello di sviluppo equo, inclusivo e rispettoso dell’ambiente.

    Al contempo, la partecipazione italiana al progetto dell’ONU è cresciuta molto nel 2021: 120 nuove aziende sono entrate a far parte dell’UN Global Compact, che in Italia raggiunge oggi i 402 aderenti business e 476 aderenti totali.

  • Messaggio di fine anno di Marco Frey, Presidente, UNGCN Italia

    L’anno più caldo di sempre - se si osserva la temperatura della superficie terrestre e degli Oceani - si chiude con il nuovo accordo siglato alla COP28 di Dubai dalle 198 delegazioni presenti, che impegna il mondo intero ad abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili entro il 2050. Pur in assenza di un cronoprogramma e di un piano di finanza climatica a supporto dei Paesi in via di sviluppo, il risultato rappresenta un passo in avanti rispetto alle negoziazioni precedenti, a cui devono ora seguire politiche coraggiose e realmente impattanti, da parte dei Governi nazionali, insieme a quel settore privato a cui il Global Compact delle Nazioni Unite, e noi come suo Network locale, rivolgiamo costantemente i nostri sforzi e la nostra azione di supporto.

    Il Pianeta è a rischio e, con esso, qualsiasi equilibrio connesso al benessere della popolazione mondiale. D’ora in avanti, perciò, non saranno ammessi ritardi, false soluzioni o distrazioni rispetto alla nuova dichiarazione collettiva di voler procedere verso l’eliminazione delle fonti fossili per creare, quindi, una economia a zero emissioni nette. Il disastro climatico, e quindi anche quello sociale ed economico - data la forte interdipendenza fra le tre dimensioni - sarà evitato solo se si porterà avanti una trasformazione continua verso un futuro sostenibile ed equo: a ritmo sostenuto, senza interruzioni o passi indietro, semmai con virtuose accelerazioni.

  • Messaggio di fine anno e Programma attività 2023

    L’anno che sta volgendo al termine da una parte ha visto il graduale allentamento delle misure restrittive connesse alla crisi pandemica, dall’altra ha drammaticamente registrato il ritorno della guerra nel continente europeo. La deflagrazione del conflitto in Ucraina ha provocato un’ulteriore emergenza umanitaria e la movimentazione di oltre 7,4 milioni di persone secondo i dati più recenti dell’UNHCR. Persone che hanno perso la propria casa, il proprio lavoro e, quindi, un reddito.

    Ogni guerra, in corso al livello globale, rallenta il cammino verso lo sviluppo sostenibile, sia sul piano sociale facendo crescere la povertà e la condizione di fragilità umana con la distruzione delle infrastrutture e dei servizi di base, sia su quello ambientale con un aumento delle fonti di inquinamento e la distruzione di aree naturalistiche e biodiversità. Le ripercussioni economiche non possono che essere enormi poi, con la chiusura o interruzione di quasi tutte le attività produttive sul territorio interessato dal conflitto unitariamente ad un’ondata di inflazione, instabilità, difficoltà nei trasporti e scarsità di approvvigionamenti sui mercati internazionali.

  • One year of the “One Global Compact” model: many innovations and a positive balance report

    2018 was a year full of changes and innovations for the United Nations Global Compact (UNGC), in terms of both governance aspects and the new way of involving companies and organizations that are part of this great global movement for sustainable development.

    The new “One Global Compact” model, active since last January, has led to greater integration and a significant reduction in the distance between the international dimension – coordinated by the Global Compact Office in New York (GCO) – and the various local realities in which the project is articulated, all animated by the Local Networks of the Global Compact (GCLN: more than 80 are currently active).

  • Un anno del modello “One Global Compact”: tante novità e il bilancio è positivo

    Il 2018 è stato, per il Global Compact delle Nazioni Unite (UNGC), un anno ricco di cambiamenti e novità sia per quanto riguarda gli aspetti di governance, sia per la nuova modalità di coinvolgimento delle aziende ed organizzazioni che sono parte di questo grande movimento globale per lo sviluppo sostenibile.

    Il nuovo modello “One Global Compact”, attivo dallo scorso gennaio, ha portato ad una maggiore integrazione e ad una riduzione significativa della distanza fra la dimensione internazionale – coordinata dall’Ufficio Global Compact di New York (GCO) – e le diverse realtà locali in cui si articola il progetto, animate dai Network Locali del Global Compact (GCLN: sono oltre 80 quelli attualmente attivi).

  • UNGCN Italia: la Direttiva UE sulla supply chain occasione per armonizzare l’impegno delle imprese in un contesto normativo chiaro e implementabile

    14 febbraio 2024, Milano – Il Global Compact delle Nazioni Unite, la più grande iniziativa di sostenibilità d’impresa al mondo, auspica il pieno sostegno da parte degli stati membri dell’Unione europea alla direttiva che introduce per la prima volta nell’UE l’obbligo per le imprese di effettuare una due diligence in materia di diritti umani e ambiente.

    I membri del Comitato dei rappresentanti permanenti (Coreper) sono chiamati ad esprimersi sulla Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CS3D). Il provvedimento prevede per le aziende di identificare, prevenire, mitigare, comunicare e porre fine agli impatti negativi sull’ambiente e sui diritti umani causati dalle loro attività economiche e dalla loro catena del valore (supply chain).

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