Il 2021 ha visto il mondo intero impegnato, per il secondo anno, nella lotta alla pandemia ed ha rivelato le importanti conseguenze economiche e sociali del prolungato stato di emergenza. Parallelamente, l’avanzamento dell’Agenda 2030 è diventato più urgente e complesso. Al livello globale, lo sviluppo sostenibile ha registrato un sensibile rallentamento dovuto al fatto che l’emergenza pandemica ha concentrato tutti gli sforzi attorno al tema della salvaguardia della salute pubblica, non a caso l’SDG 3 è ormai al centro dell’attenzione nei principali Paesi del mondo. Per tale motivo, e considerato che sono passati 6 anni dall’emanazione dell’Agenda 2030, rimettere gli altri SDGs al centro dell’azione politica ed economica è ora più prioritario che mai.

Il Global Compact delle Nazioni Unite ha rinnovato più volte, durante l’anno, l’appello al settore privato globale a compiere azioni veramente audaci per contrastare il rischio di passi indietro nella “just transition” e proseguire il cammino verso un modello di sviluppo equo, inclusivo e rispettoso dell’ambiente.

Al contempo, la partecipazione italiana al progetto dell’ONU è cresciuta molto nel 2021: 120 nuove aziende sono entrate a far parte dell’UN Global Compact, che in Italia raggiunge oggi i 402 aderenti business e 476 aderenti totali.

Il Network italiano ha messo a frutto questo trend positivo offrendo un programma di attività annuale focalizzato sulle priorità nazionali come emerse a chiusura del 2020: se Climate Action, transizione ecologica ed economica circolare, sono temi caldi sui quali le imprese hanno consolidato un forte commitment negli ultimi mesi, gli effetti della pandemia su parità di genere, lotta alle disuguaglianze e all’esclusione richiedono uno sforzo maggiore rispetto a quanto fatto finora, da parte di tutti gli attori politici ed economici. Come indicato dalle Nazioni Unite, nella ripartenza globale orientata ai 17 SDGs “No one will be left behind”/ “Nessuno sarà lasciato indietro”, o ne conseguirà il fallimento dell’Agenda 2030.

Il 2021 è stato quindi l’occasione per approfondire in chiave analitica e dare impulso agli SDG 13 – Azione per il Clima, SDG 8 – Lavoro dignitoso e Crescita economica, SDG 5 – Parità di genere, mediante una serie di appuntamenti che hanno coinvolto primari esperti di settore e permesso la valorizzazione di best-practice aziendali. A partire daI CEO Meeting su Imprese e Decarbonizzazione dello scorso maggio, a cui hanno preso parte oltre 30 Presidenti ed Amministratori Delegati di grandi realtà business italiane, condividendo una visione strategica comune e impegni significativi nelle roadmap aziendali di contrasto al cambiamento climatico. Per proseguire con l’incontro “Women’s Empowerment in the World of Business” di giugno, promosso insieme a Women 20, l'engagement group ufficiale del G20 su gender equality e gap da colmare in occasione della Presidenza italiana del G20. L’impegno sul Clima è poi proseguito con “Business Ambition 1.5°: the role of young business leaders to achieve the objectives of the Paris Agreement”, iniziativa organizzata a settembre nell’ambito della pre-COP26 di Milano. Infine, a Bari nel mese di ottobre si è tenuto l’SDG Forum tenutosi e dedicato al tema Migrazioni e lavoro dignitoso, con la presenza di circa 140 professionisti della sostenibilità. Oltre a questi eventi, vogliamo poi segnalare le due Series di Webinar svoltesi nel corso dell’anno e incentrate sulle priorità tematiche Gender e Climate, nonché l’avvio dei lavori dell’Osservatorio su Diversity & Inclusion con il contributo attivo di 17 aziende con profili di sostenibilità consolidati.

Inoltre, questo ultimo anno ha visto il lancio di due nuove pubblicazioni da parte dell’UNGCN Italia: il paper “Italian Businesses Towards Decarbonization: a Just and Inclusive Transition” che sarà presentato a gennaio 2022 all’Expo di Dubai e le nuove “Linee Guida Diversity & Inclusion in azienda” prodotte in partnership con OIL – Organizzazione Internale del Lavoro e AIDP – Associazione Italiana per la Direzione del Personale. Entrambe contengono significativi business-case di Corporate Sustainability.

Per il prossimo anno, raccogliamo anzitutto la sfida lanciata dall’UN Global Compact di accrescere la trasparenza e l’accountability degli aderenti tramite una rendicontazione chiara dei propri progressi sulla sostenibilità, recependo e promulgando al livello nazionale la nuova Communication on Progress Policy. Confermiamo, dopo la consueta consultazione dei nostri associati tenutasi a Bari, come priorità i temi Climate Action e Diversity & Inclusion (sempre con un’attenzione specifica alla partecipazione delle donne alla dimensione economica), consapevoli che l’efficacia della nostra azione passa inevitabilmente attraverso un coinvolgimento attivo delle piccole e medie imprese e delle catene di fornitura sugli SDGs.

Nell’anno di una COP26 deludente abbiamo intensificato il nostro impegno, nella convinzione che il mondo delle imprese stia facendo un importante salto in avanti nella prospettiva della sostenibilità. Grazie anche ai risultati conseguiti, proseguiremo nel nuovo anno con rinnovato entusiasmo e determinazione.

 

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