L’anno più caldo di sempre - se si osserva la temperatura della superficie terrestre e degli Oceani - si chiude con il nuovo accordo siglato alla COP28 di Dubai dalle 198 delegazioni presenti, che impegna il mondo intero ad abbandonare l’utilizzo dei combustibili fossili entro il 2050. Pur in assenza di un cronoprogramma e di un piano di finanza climatica a supporto dei Paesi in via di sviluppo, il risultato rappresenta un passo in avanti rispetto alle negoziazioni precedenti, a cui devono ora seguire politiche coraggiose e realmente impattanti, da parte dei Governi nazionali, insieme a quel settore privato a cui il Global Compact delle Nazioni Unite, e noi come suo Network locale, rivolgiamo costantemente i nostri sforzi e la nostra azione di supporto.

Il Pianeta è a rischio e, con esso, qualsiasi equilibrio connesso al benessere della popolazione mondiale. D’ora in avanti, perciò, non saranno ammessi ritardi, false soluzioni o distrazioni rispetto alla nuova dichiarazione collettiva di voler procedere verso l’eliminazione delle fonti fossili per creare, quindi, una economia a zero emissioni nette. Il disastro climatico, e quindi anche quello sociale ed economico - data la forte interdipendenza fra le tre dimensioni - sarà evitato solo se si porterà avanti una trasformazione continua verso un futuro sostenibile ed equo: a ritmo sostenuto, senza interruzioni o passi indietro, semmai con virtuose accelerazioni.

La dimensione sociale è un ambito riconosciuto della crisi multipla che stiamo vivendo. Il cambiamento climatico rende più gravi le disuguaglianze interne alle comunità globali, colpendo più duramente chi già versa in condizioni di povertà, vulnerabilità o emarginazione. È sui gruppi fragili della popolazione mondiale, spesso costretti a drammatiche migrazioni forzate, che il cambiamento climatico impatta più drammaticamente, perché essi non hanno adeguate risorse o strumenti necessari per far fronte o rimediare ai danni che l’aumento delle temperature, direttamente o indirettamente, provoca.

Non solo la questione climatica, ma anche il diffondersi di una nuova epoca di conflitti armati attraverso Europa, Africa e Medio Oriente, obbliga ognuno di noi a focalizzare l’attenzione e ad interrogarci sul futuro dell’essere umano, della Persona, in qualunque parte del mondo essa si trovi a vivere.

Alla luce di questo, nel 2023 il Network italiano dell’UN Global Compact ha lanciato - con ulteriore forza rispetto agli anni precedenti - una precisa chiamata alle aziende ad impegnarsi con piena consapevolezza ed ancora più audacia rispetto alla dimensione sociale della sostenibilità, lanciando il suo primo “Manifesto delle Imprese per le Persone e la Società”, i cui dieci punti sono già stati firmati da oltre sessanta aziende italiane.

I temi della parità di genere, dell’empowerment femminile, dell’inclusione di qualsiasi diversità in azienda e la loro piena valorizzazione, la promozione dei diritti umani e del lavoro sia all’interno del perimetro organizzativo che nella propria sfera di influenza esterna, a partire dalla filiera di approvvigionamento, restano prioritari e strategici per il nostro Network.

Nel corso dell’anno che volge al termine, l’Osservatorio D&I - attivo al nostro interno con la partecipazione di circa 20 aziende, ha lanciato le nuove Linee Guida “Come sviluppare una policy Diversity, Equity & Inclusion” che, oltre a ricostruire il quadro normativo, tracciare trend e offrire suggerimenti d’azione, raccoglie diverse buone pratiche aziendali sulla DEI.

Con il Tavolo di Lavoro sul Sustainable Procurement, che dal 2024 diventerà permanente, abbiamo messo al centro il tema del coinvolgimento e dell’attivazione delle catene di fornitura. Le filiere sostenibili non solo fortificano il business riducendo i rischi, ma fungono da driver e moltiplicatori di impegno, risultati e impatto nel percorso di avanzamento verso i Global Goals. Senza il coinvolgimento complessivo delle filiere, sarà impossibile realizzare la trasformazione dei sistemi produttivi all’egida della sostenibilità.

Nel 2023, gli Acceleratori su Gender Equality e Climate Ambition - realizzati in stretta collaborazione con il Global Compact Office, si sono confermati essere fra i percorsi preferiti dalle nostre aziende. Motivo per il quale, il prossimo anno ad essi si aggiungerà il Business & Human Rights Accelerator. Continueremo, inoltre, ad indagare il contributo del settore privato attivo al livello nazionale rispetto alle principali sfide della sostenibilità, come abbiamo fatto di recente con la pubblicazione della ricerca UNGCN Italia - IPSOS “L’impegno delle aziende italiane per il Net-Zero”. Ciò rende possibile una definizione più realistica, e quindi più efficace, delle priorità strategiche e di impegno del Network, e nelle call to action rivolte alle aziende aderenti.

Chiudiamo l’anno con la rinnovata consapevolezza della vitalità ed efficacia dei nostri usuali appuntamenti annuali con il CEO Meeting e l’SDG Forum, le cui rispettive ottave edizioni si sono tenute a Fiumicino (Roma) ed a Palermo, e che continuano a rappresentare occasioni insostituibili per favorire un dialogo di altissimo livello con gli Amministratori Delegati di aziende grandi, piccole e medie, ma anche per raccogliere i frutti di uno scambio consapevole, vivace e pragmatico promosso fra i manager e professionisti che quotidianamente operano in azienda per realizzare la giusta transizione a cui tanto aspiriamo.

Come Network, guardiamo al 2024 che sta per iniziare conservando una prospettiva e un orizzonte di fiducia e ottimismo, poiché nonostante le incertezze connesse ad un contesto geopolitico enormemente complesso, ad una situazione sociale e ambientale sottoposta a numerose pressioni, sentiamo che la strada dello sviluppo sostenibile viene percepita come imprescindibile e irreversibile dalle coscienze di un numero sempre più grande di persone e di aziende.

Non si può tornare indietro, si può solo andare avanti. Ora più di prima.
Intanto a fine 2023, abbiamo più di 500 imprese con noi.
Il Network cresce e con esso la nostra voglia di fare bene insieme a Voi.

Auguri a Tutti e a Tutte.
Marco Frey

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Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

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