A meno di cinque anni dal 2030, anno indicato per il raggiungimento dell’Agenda 2030, il mondo è in ritardo nel percorso di avanzamento dei 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e dei 169 target. L’umanità si trova ad affrontare sfide geopolitiche, economiche e ambientali senza precedenti, che stanno ridefinendo il ruolo delle imprese e il perimetro del loro impegno per la sostenibilità dal punto di vista ambientale, sociale, economico e di governance.

La consapevolezza delle imprese rispetto alle loro responsabilità e al ruolo determinante che sono chiamate a giocare in quest’ambito, ha conosciuto una crescita esponenziale. 

Un dato da solo offre il termometro di questa attenzione: tra il 2011 e il 2023, le aziende S&P 500 che avevano pubblicato un rapporto di responsabilità sociale d’impresa sono passate dall’11 al 98%1.

La nascita di iniziative globali che già negli anni ’90 mettevano in luce i limiti sociali e ambientali del tradizionale modello di sviluppo è all’origine di questo impegno. Il Global Compact delle Nazioni Unite ha rappresentato una delle prime esperienze in quest’ambito, proiettandosi da subito sullo scenario internazionale e giocando un ruolo pionieristico nella costruzione di una cultura della sostenibilità focalizzata sulle imprese. Non è un caso che il movimento ESG nasca nel 2004 proprio dal progetto "Who Cares Wins" lanciato dal’UN Global Compact.

Oggi siamo giunti al 25° anniversario della nascita dell’UN Global Compact, la più grande iniziativa mondiale per la sostenibilità aziendale, in cui il nostro Paese dimostra di essere tra i contesti più attivi, con oltre 700 imprese e organizzazioni non profit italiane aderenti, che ribadiscono e rinnovano gli impegni assunti.

 

L’adesione ai Dieci Principi è il cuore della nostra missione

  • Il Global Compact delle Nazioni Unite è un’iniziativa multistakeholder del Segretario Generale dell’ONU, che ha il mandato di guidare e accompagnare la comunità imprenditoriale globale nel promuovere gli obiettivi e i valori delle Nazioni Unite attraverso pratiche aziendali responsabili.

  • Il Global Compact delle Nazioni Unite non è vincolato alle scelte politiche di un singolo Paese, ma si fonda su risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, garantendo una visione indipendente e di lungo periodo orientata allo sviluppo sostenibile.

  • La promozione dei Dieci Principi su diritti umani, standard lavorativi, tutela dell'ambiente e lotta alla corruzione è al centro della missione della Fondazione Global Compact Network Italia, attraverso il dialogo istituzionale, la produzione di conoscenza e la diffusione di buone pratiche di sostenibilità. Tali principi sono condivisi universalmente in quanto derivati dalla Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, dalla Dichiarazione ILO sui diritti del lavoro, dalla Dichiarazione di Rio sulla sostenibilità e dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione. Con lo stesso impegno, le imprese dell’UN Global Compact si dedicano all’avanzamento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) fissati dalle Nazioni Unite per il 2030.

 La sostenibilità fa bene alle imprese e alla società nel suo insieme

  • Sempre più evidenze dimostrano che la sostenibilità è un fattore strategico, indice del benessere delle imprese. Un'analisi di McKinsey mostra ad esempio che le aziende che ottengono una crescita e una redditività superiori rispetto ai loro competitor, migliorando al contempo la sostenibilità e i criteri ESG, hanno registrato un rendimento totale per gli azionisti (TSR) annuo superiore di 2 punti percentuali rispetto alle aziende che si sono distinte solo per le metriche finanziarie.2

  • La sostenibilità è un impegno etico e al tempo stesso un vantaggio competitivo. Integrare pratiche sostenibili nel modello di business consente alle aziende di rafforzare la propria resilienza, migliorare la reputazione e accedere a nuove opportunità di mercato.

  • Anche sul fronte sociale, quello sul quale l’impegno delle imprese dovrà vedere un’accelerazione decisiva, le potenzialità di miglioramento sono significative. E i dati lo confermano. Ad esempio, in media, in alcuni Paesi, il PIL pro capite a lungo termine sarebbe quasi del 20% più alto se si colmassero i divari occupazionali di genere. Inoltre, quando i Consigli di Amministrazione sono bilanciati sul piano del genere, le imprese hanno il 20% in più di probabilità di ottenere risultati aziendali migliori. La gender equality sul luogo di lavoro può aiutare a sbloccare oltre 12 trilioni di dollari di nuovo valore di mercato legato agli SDGs.3

  • Il contesto normativo dell’Unione Europea, con l’introduzione di regolamenti come la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), la Corporate Sustainability Due Diligence Directive (CSDDD) e le successive semplificazioni del Pacchetto Omnibus, stanno confermando da un lato l’importanza di una due diligence in materia di diritti umani e di ambiente, dall’altro la necessità che le procedure e gli adempimenti normativi siano accessibili e commisurate alle reali capacità delle imprese. La trasparenza e la rendicontazione ESG, così come l’analisi e il monitoraggio delle performance e degli impatti sono elementi strategici per migliorare la competitività e la reputazione aziendale. Le aziende che attraverso una scelta volontaria condividono in modalità trasparente gli impatti del proprio operato e il valore condiviso nei confronti degli stakeholder dimostrano leadership nella transizione sostenibile.

  • L’integrazione di criteri ambientali e sociali nei modelli di business consente alle imprese di identificare rischi sistemici, adottare misure proattive e generare un impatto positivo misurabile. Questo approccio è coerente con le Linee Guida OCSE per le imprese multinazionali e i Principi Guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, documenti chiave per garantire operazioni aziendali etiche e sostenibili.

 Una rete globale per un impatto condiviso: la nostra forza è nell’unione d’intenti sui principi fondamentali

  • Con più di 20.000 aziende e oltre 3.500 firmatari non profit con sede in 167 Paesi e 63 reti locali, l’UN Global Compact è la più grande iniziativa volontaria di sostenibilità d’impresa al mondo. Questa rete rappresenta una piattaforma unica di condivisione di conoscenze, best practice e opportunità di collaborazione tra aziende, governi e società civile.

  • In una fase storica nella quale alcuni Paesi stanno rivedendo le proprie politiche di sostenibilità e gli impegni sul clima, le imprese aderenti al Global Compact rinnovano la loro adesione ai Dieci Principi, ribadiscono i loro impegni rispetto agli SDGs e confermano gli investimenti verso politiche che favoriscono una crescita inclusiva, la resilienza climatica e pratiche commerciali etiche.

  • L’esperienza di questi primi 25 anni di attività in Italia dimostra che la collaborazione e la condivisione delle buone pratiche è un fattore determinante per accelerare il cambiamento e favorire l’adozione di azioni di sostenibilità su larga scala.

 Le imprese protagoniste della transizione

  • L’impegno sulla sostenibilità è un fattore di competitività. Le imprese che continueranno a impegnarsi e sapranno valorizzare la complessità, avranno l’opportunità di accrescere il proprio vantaggio competitivo verso i concorrenti che non faranno altrettanto, rimanendo più solide sul mercato perché in grado di meglio cogliere le evoluzioni della società e preservare il valore dei propri investimenti.

  • I recenti cambiamenti di strategia in alcuni Paesi, come ad esempio gli Stati Uniti, possono rappresentare una sfida rispetto ad alcuni aspetti della sostenibilità aziendale. In questo scenario, le imprese di tutto il mondo, e in particolare quelle europee, sono oggi chiamate a proseguire sulla strada già tracciata, mantenendosi sulla frontiera dell’impegno responsabile.

  • Prendere coscienza delle difficoltà del contesto attuale e dimostrarsi capaci di navigare la complessità sono approcci fondamentali attraverso i quali le imprese possono ridefinire le proprie strategie, ispirandosi a valori e principi fondamentali internazionalmente condivisi. Tornare ai valori fondamentali che informano e guidano la cultura aziendale, quali i Principi del Global Compact, che trascendono le ideologie politiche e le divisioni culturali, aiuta ad avvicinare le differenti posizioni e a creare una base stabile su cui costruire le strategie del futuro.

  • Tornare a vecchi modelli economici non è sostenibile né dal punto di vista ambientale, né da quello economico e sociale. Gli eventi climatici estremi, oggi sempre più frequenti, sollecitano, oltre ai Governi, imprese, consumatori, clienti e investitori a tenere in considerazione la sostenibilità nella ricerca di soluzioni durature nel tempo, che devono inserirsi in un contesto di risorse naturali sempre più scarse e di fragilità ambientale. Le aspettative rispetto a misure di mitigazione del clima più incisive sono sempre più pressanti. Le aziende che contribuiranno a costruire resilienza, con percorsi di mitigazione e adattamento, per far fronte alla crisi climatica, saranno anche quelle che miglioreranno la loro possibilità di sopravvivenza.

  • Dimensione ambientale e sociale sono strettamente correlate: il cambiamento climatico e i danni ambientali impatteranno negativamente sulla dimensione S, con migrazioni forzate stimate dalla Banca Mondiale attorno ai 216 milioni di persone entro il 2050,4 perdita di posti di lavoro e aumento del costo della vita, a causa della diminuzione di risorse naturali e della difficoltà di accesso a beni primari come ad esempio l’acqua. Le aziende che abbandoneranno la sostenibilità e che non svilupperanno soluzioni adeguate al nuovo contesto, correranno il rischio di attrarre minori investimenti e riscuotere meno fiducia da parte e degli stakeholder.

  • Il connubio tra sostenibilità e transizione digitale – comprese Intelligenza Artificiale e innovazione tecnologica in senso più ampio - può contribuire in modo determinante a rendere più efficienti i processi aziendali, ma saranno le leve per sviluppare nuovi modelli e soluzioni creando benefici economici e sociali tangibili anche nel breve termine. Queste devono essere integrate profondamente in modo etico e responsabile: l’ultimo High Level Meeting del network italiano lo ha dimostrato in modo evidente.

 Non agire non è un’opzione: una call to action per le imprese

  • Il mondo sta cambiando rapidamente e le sfide globali – dal cambiamento climatico alle crescenti disuguaglianze sociali – richiedono un’azione immediata e concreta.

  • É importante mantenere equilibrio e complementarità tra la collaborazione multilaterale fra Paesi su obiettivi comuni di sostenibilità (come dovrà accadere ad esempio nella futura COP30 sul clima) e la capacità delle imprese di contribuire nel proprio Paese a creare valore per le comunità e per il territorio, aumentando la resilienza e alimentando una fiducia che nasce dai cittadini.

  • L’Unione Europea, con il Clean Industrial Deal sta delineando un quadro volto a favorire un’economia più responsabile e trasparente, permettendo di concentrarsi sugli aspetti della sostenibilità fondamentali in una visione di lungo termine che può essere apprezzata dagli investitori e dalle istituzioni finanziarie.

  • L’UN Global Compact continuerà a supportare le imprese in questo percorso verso lo sviluppo sostenibile per un mondo più giusto, inclusivo ed equo, garantendo uno spazio di dialogo accogliente e aperto e offrendo strumenti, formazione e piattaforme di confronto per affrontare le sfide della transizione.

  • Chiediamo a tutte le organizzazioni aderenti all’UN Global Compact di continuare nel loro impegno: partecipando e sviluppando azioni collettive, contribuendo allo sviluppo della rete nazionale e globale, portando la loro testimonianza ai propri partner e lungo le proprie filiere, perché sempre più imprese si uniscano all’impegno globale per la sostenibilità.

 

-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

1) Fonte: Governance & Accountability Institute

2) Fonte: The triple play: Growth, profit, and sustainability

Youtube


UNGCNI: Marco Frey passa il testimone
della presidenza a Filippo Bettini

Banner SOS 480x335