In Italia, così come nel resto del mondo, stiamo assistendo all’esacerbarsi di diverse problematiche sociali, come la crescita delle disuguaglianze, della povertà assoluta e dei fenomeni di esclusione sociale. Dal Rapporto annuale 2022 dell’Istat è emerso che il 9,4% della popolazione italiana si trova in condizione di povertà assoluta – dato che dal 2005 al 2021 si è quasi triplicato, passando da 1,9 a 5,6 milioni. Inoltre, il Rapporto evidenzia come in Italia la condizione di povertà permanga anche in presenza di un’occupazione (fenomeno dei working poors): quasi un terzo dei lavoratori dipendenti, ovvero il 29,5%, ha una retribuzione lorda annuale inferiore ai 12 mila euro. Un ulteriore dato sfavorevole, che si registra al livello nazionale, è relativo alla cosiddetta “mobilità sociale” che determina la possibilità per un individuo di migliorare il proprio status nella società. Nel Global Social Mobility Index, pubblicato dal World Economic Forum nel 2020, l’Italia si colloca al 34° posto – ultima tra i principali Paesi industrializzati –, soprattutto a causa dell’alta percentuale di inattivi tra i giovani e delle limitate possibilità di formazione continua, sia per i lavoratori che per i disoccupati. Vi è, infine, l’obiettivo dell’eliminazione del Gender Gap che risulta ancora lontano dall’esser raggiunto: secondo i dati Istat di febbraio 2023 sulla situazione del mercato del lavoro in Italia, il divario di genere in Italia resta su livelli preoccupanti ed è pari al 18,5%.

Nonostante le numerose sfide sociali ancora aperte, nell’ultimo decennio è la dimensione ambientale della sostenibilità ad aver assunto una rilevanza primaria nell’azione dei Governi nazionali e dell’Unione europea. Questo ha contribuito a diffondere, tra aziende e cittadini-consumatori, l’errata percezione che la dimensione sociale non fosse altrettanto prioritaria. Al contrario, considerando lo scenario in cui persone, lavoratori/-trici e individui fragili a rischio di esclusione si muovono oggi, è sempre più necessario accrescere e accelerare l’impegno di tutti gli attori business e non business anche nella dimensione sociale della sostenibilità, al fine di non lasciare nessuno indietro e realizzare una vera transizione giusta e inclusiva.

In questo contesto, l’azione del settore privato è fondamentale. Le imprese, che sono attori chiave per l’avanzamento dello sviluppo sostenibile, sono chiamate a adottare un approccio integrato che valorizzi la dimensione sociale nelle strategie aziendali interne e lungo l’intera catena del valore, attribuendole pari rilevanza rispetto all’ambiente e alla governance. Le organizzazioni business, infatti, possono creare valore in diversi ambiti, a partire dalla qualità del lavoro e dal benessere dei dipendenti, fino all’impatto positivo sulle comunità e nei territori in cui operano. L’intervento del settore privato può favorire la promozione del lavoro dignitoso e dei Diritti Umani, nonché dare attuazione più concretamente a politiche per la riduzione della povertà, delle disuguaglianze sociali e del Gender Gap. Tutto questo, ed anche altro, guardando non solo alla propria dimensione interna ma coinvolgendo i fornitori lungo le rispettive supply chain e ricercando un impatto sull’intera catena del valore. Infine, adottando un approccio aperto ed inclusivo, per favorire partnership multistakeholder e azioni collettive.

Considerata la centralità del tema, UN Global Compact Network Italia ha deciso di dedicargli il suo ottavo Business & SDGs High Level Meeting dal titolo “La Dimensione Sociale: l’impegno delle imprese per People e Prosperity”. L’evento si terrà il 20 giugno 2023 a Fiumicino (Città Metropolitana di Roma) e in modalità web e sarà ospitato da Aeroporti di Roma, azienda che aderisce allo UN Global Compact ed è “Membro Fondatore” del Network italiano. 

La tavola rotonda riunirà Amministratori Delegati e Presidenti di aziende di grandi e medie dimensioni, attive in vari settori produttivi e impegnate per lo sviluppo sostenibile. L’incontro sarà anche l’occasione per presentare ai vertici aziendali il Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”. L’obiettivo è quello di promuovere l’impegno crescente delle imprese nella dimensione sociale della sostenibilità all’interno dell’organizzazione, lungo le catene di fornitura e nelle comunità, aspirando al coinvolgimento della catena del valore, al fine di assicurare un futuro equo e sostenibile per le generazioni future.

Interverranno nell’ordine: Marco Frey, Presidente, UN Global Compact Network Italia; Marco Troncone, Amministratore Delegato, Aeroporti di Roma; Bastian Buck, Chief of Standards, GRI e Membro dell’EU Sustainable Finance Platform, Gruppo 4 Tassonomia Sociale; Marta Bordignon, Presidente, Human Rights International Corner; Valentina Langella, Responsabile Social Impact, ALTIS Advisory e Membro del Comitato Scientifico e del Consiglio Direttivo, Social Value Italia; Daniela Bernacchi, Executive Director, UN Global Compact Network Italia. Gli interventi degli esperti introdurranno ed apriranno lo scambio di esperienze fra gli AD e i Presidenti partecipanti, che potranno condividere la propria testimonianza sul tema oggetto del meeting. 

» L’incontro è a porte chiuse e rivolto esclusivamente agli Amministratori Delegati e ai Presidenti delle aziende italiane aderenti al Global Compact ONU. La partecipazione è su invito. UNGCN Italia diffonderà un report degli esiti dell’incontro nei giorni successivi.

» Sarà possibile seguire il racconto live dell’evento sui profili LinkedIn e Twitter del Network utilizzando l'hashtag #CEOMeeting.

» Per richiedere informazioni sull’iniziativa, scrivere a: Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

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Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

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