L’impegno del settore privato italiano per sistemi alimentari più resilienti al centro dell’evento organizzato dalle due realtà all’High-Level Political Forum di New York

22 luglio 2025, Milano – La transizione digitale può e deve diventare uno strumento per accelerare la sostenibilità nelle filiere agroalimentari, contribuendo a rendere i sistemi produttivi più equi, inclusivi e resilienti. Per raggiungere questo obiettivo, è fondamentale che le imprese adottino un approccio strategico alla digitalizzazione, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030 e sostenuto da partnership pubblico-private efficaci. È questo il messaggio condiviso da UN Global Compact Network Italia e dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite in occasione dell’evento collaterale dell’High-Level Political Forum (HLPF), svoltosi il 21 luglio a New York.

Il settore agricolo si trova oggi ad affrontare sfide decisive per la prosperità e il benessere globali. Secondo la FAO, entro il 2050 sarà necessario produrre il 50% in più di cibo per nutrire una popolazione mondiale che supererà i 9 miliardi di persone. Questo obiettivo si colloca in un contesto segnato dalla crescente scarsità di risorse naturali, dai cambiamenti climatici e dall’instabilità geopolitica, che minano l’accesso a un’alimentazione sana e accessibile. In tale scenario, trasformare i sistemi agroalimentari in chiave sostenibile, resiliente e inclusiva rappresenta una priorità, che richiede la collaborazione sinergica di imprese, istituzioni pubbliche e attori finanziari.

La transizione digitale costituisce una leva strategica per ripensare in profondità le catene del valore agroalimentari. Secondo la 2023 SDG Digital Acceleration Agenda, le soluzioni digitali possono contribuire al raggiungimento di oltre il 70% dei target dell’Agenda 2030, in particolare negli ambiti del contrasto al cambiamento climatico, della lotta alla fame, dell’istruzione e della riduzione della povertà. Tuttavia, il potenziale trasformativo della digitalizzazione deve essere accompagnato da una costante attenzione al tema delle disuguaglianze, per evitare l’esclusione delle comunità agricole meno digitalizzate, delle persone con competenze digitali limitate e delle piccole e medie imprese prive di adeguate infrastrutture.

"Per sconfiggere la fame nel mondo e raggiungere la sicurezza alimentare, in un contesto in cui la popolazione globale è in espansione – entro il 2050 arriveremo a 9,8 miliardi di persone – dobbiamo garantire, sin da subito e per il futuro, l'accesso a un’alimentazione sicura, nutriente e a prezzi accessibili per tutti. Per un progresso duraturo è necessario assicurare la priorità ai lavoratori, ridurre gli sprechi e l'inquinamento e proteggere gli ecosistemi naturali che garantiscono la nostra sopravvivenza. Le nuove tecnologie digitali, compresa l'intelligenza artificiale (AI), hanno un enorme potenziale per trasformare le modalità con cui produciamo cibo e possono aumentare la sostenibilità lungo l'intera catena del valore. L’IA può aiutare i produttori del settore alimentare a ottimizzare le risorse limitate; ad esempio, raccogliendo informazioni in tempo reale sulle condizioni del suolo e sui fenomeni meteorologici, o prevedendo le rese agricole. Ma per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie digitali, queste ultime devono essere sviluppate e applicate in modo responsabile", queste le parole di Sanda Ojiambo, Assistant Secretary-General and CEO di United Nations Global Compact in occasione del side-event all’HLPF 2025.

“È fondamentale adottare un approccio sistemico alla transizione digitale, in cui innovazione e sostenibilità si rafforzino a vicenda”, ha dichiarato Filippo Bettini, Presidente di UNGCN Italia. “Le imprese sono chiamate a integrare la trasformazione tecnologica nei propri modelli di business in modo strategico, orientandosi verso soluzioni capaci di generare valore condiviso e misurabili secondo criteri ESG. L’adozione responsabile delle tecnologie digitali deve diventare un tratto distintivo del settore privato, chiamato a guidare il cambiamento all’insegna della trasparenza, dell’etica e dell’inclusione. In particolare, la digitalizzazione può essere fondamentale per le filiere agroalimentari, per affrontare i rischi al livello sociale e ambientale, consentendo alle aziende di adottare adeguati sistemi di verifica e controllo lungo le catene di fornitura.”

“Pur riconoscendo l’enorme potenziale dell’innovazione digitale per migliorare la produttività e l’efficienza, l’Italia è consapevole delle sfide multidimensionali che essa comporta” ha dichiarato Claudio Barbaro, Sottosegretario di Stato al Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. “Attraverso i nostri programmi di cooperazione allo sviluppo e le partnership con l’Unione Africana e i Paesi del Mediterraneo, stiamo investendo in alfabetizzazione digitale, connettività nelle aree rurali e nei sistemi di innovazione, al fine di garantire che i piccoli agricoltori, i popoli indigeni e le comunità marginalizzate non vengano lasciati indietro, ma siano invece messi in condizione di co-progettare e co-detenere soluzioni digitali. L’Italia è fermamente determinata a promuovere una trasformazione digitale equa, inclusiva e sostenibile dei sistemi agroalimentari, nella convinzione che la tecnologia debba servire i bisogni delle persone, dell’ambiente e delle generazioni future.”

Nel corso dell’evento, Filippo Bettini ha inoltre annunciato la prossima pubblicazione, prevista per ottobre, di un position paper elaborato con il contributo di 47 aziende italiane aderenti al Global Compact. Il documento analizzerà i rischi e le opportunità legati alla digitalizzazione e all’utilizzo dell’intelligenza artificiale, attraverso casi studio ed esperienze concrete maturate dal settore privato.

“La promozione di partnership multi-stakeholder tra settore pubblico e privato è essenziale per accompagnare una trasformazione digitale equa e sostenibile dei sistemi agroalimentari”, ha dichiarato Daniela Bernacchi, Executive Director di UN Global Compact Network Italia. “Allo stesso tempo, è necessario un solido supporto istituzionale - al livello nazionale, europeo e globale - che garantisca l’accesso a infrastrutture digitali, percorsi di formazione tecnica e condizioni abilitanti (anche in termini di investimenti) per la crescita digitale delle imprese, mettendo a fattor comune le competenze strategiche e tecniche dei grandi attori in una visione olistica di iniziative di Sistema- Paese. Solo così potremo fare della transizione digitale un vero motore verde di inclusione e competitività, in linea con il concetto di twin transition proposto dall’Unione Europea”, ha concluso Bernacchi.

Nel suo intervento, Angélica Jácome, Direttrice del FAO Liaison Office with the United Nations a New York, ha affermato: “Il futuro dei nostri sistemi agroalimentari dipende dalla nostra capacità di lavorare insieme - tra settori, oltre i confini e superando il divario digitale - per garantire che la trasformazione digitale non lasci indietro nessuno”.

Infine, Virpi Stucki, Chief of the Division for Fair Production, Sustainability Standards and Trade di UNIDO, ha aggiunto: “Il programma ACT riflette un nuovo modello di cooperazione allo sviluppo, basato su solide partnership pubblico-private. Unendo insieme Governi, industria e attori internazionali, il programma mira a creare un settore del caffè resiliente e sostenibile, che abbia un impatto concreto sui produttori e sulle comunità africane.”

L’evento è stato moderato dal Rappresentante Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York, Ambasciatore Maurizio Massari, che in chiusura dei lavori ha rimarcato l’importanza della discussione alla luce del secondo “United Nations Food Systems Summit Stocktacking”, che verrà co-organizzato da Etiopia ed Italia ad Addis Abeba dal 27 al 29 luglio per affrontare i temi della collaborazione internazionale, della finanza e degli investimenti per accelerare la trasformazione dei sistemi alimentari al livello globale.

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ANNEX

Amandeep Singh Gill, USG and Special Envoy for Digital and Emerging Technologies

"Incorporando tecnologie digitali, che vanno dall'Intelligenza Artificiale ai sensori a basso costo, da solidi ecosistemi di dati ad approcci sistemici come l'infrastruttura pubblica digitale, possiamo promuovere l'efficienza, la resilienza e l'inclusività in ogni anello della catena del valore nel settore agroalimentare. Innovazione e partnership pubblico-private solide possono garantire che il progresso digitale porti vantaggi tangibili per produttori, trasformatori, distributori e consumatori, accelerando un sistema alimentare più sostenibile ed equo per tutti".

Bonface Makokha, Principal Secretary, State Department for Economic Planning of the Republic of Kenya

“Il Kenya sottolinea l'urgente necessità di una trasformazione digitale dei sistemi agroalimentari attraverso partnership pubblico-private inclusive. Valorizzando innovazioni al livello nazionale –come gli e-voucher e gli strumenti di Intelligenza Artificiale per gli agricoltori – l’invito è quello di cooperare a livello globale per far in modo che l'agricoltura intelligente, basata sull’uso di tecnologie digitali, sia efficiente, trasparente e accessibile, in particolar modo per i piccoli agricoltori, le donne e i giovani nei paesi in via di sviluppo”.

Mario Cerutti, Chief Institutional Relations and Sustainability Officer, Lavazza

"Attraverso progetti di sostenibilità, Lavazza integra tecnologie come la blockchain per tracciare il percorso del caffè, valorizzando il lavoro delle comunità agricole e offrendo ai consumatori informazioni chiare e affidabili. Credo fermamente che la collaborazione pubblico-privato sia essenziale per generare un impatto duraturo: visione condivisa, coerenza e impegno sono gli ingredienti chiave per costruire filiere sostenibili e inclusive.”

Andrea Illy, Chairman, Illycaffé Spa

“Il settore agricolo sta fronteggiando due sfide cruciali: l’adattamento al cambiamento climatico e la mitigazione del proprio impatto sul clima. La buona notizia è che la maggior parte delle azioni che funzionano per l’adattamento sostengono anche la mitigazione. Ad esempio, l’agricoltura rigenerativa e il management dell’acqua, insieme alla digitalizzazione che può fornire tecnologie innovative per avanzare in entrambe le direzioni.”

Kamel Abdallah, Managing Director & CEO, Canal Sugar

"Le partnership pubblico-private sono necessarie per promuovere le tecnologie digitali e l'agricoltura di precisione, in un’ottica di miglioramento della sicurezza agroalimentare. L'esperienza di Canal Sugar dimostra che dobbiamo superare le sfide attuali e applicare le lezioni apprese a nostre spese: evitare discordanze tra risorse e impegni, allinearci su obiettivi basati su progetti volti a rafforzare la fiducia, utilizzare tecnologie che migliorino le rese agricole e impegnarci a integrare la sostenibilità nel nostro ecosistema anziché considerarla un semplice esercizio di conformità".

Nushin Ghassmi, Head of Sustainability & Communications (Global), Industrial Promotion Services Ltd.

“Una trasformazione aziendale sostenibile di successo, in qualsiasi settore, richiede una partnership con il settore pubblico, che svolge un ruolo fondamentale nella creazione di un ambiente favorevole”.

 

Contatti
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Ufficio stampa
Laura Lamberti – Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

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