L’infezione da Coronavirus sta causando in Italia gravissimi problemi sanitari che stanno impegnando oltre limite, le risorse assistenziali pubbliche e private presenti sul territorio.

Da quasi due mesi, il Paese sta provando a contenere la diffusione del contagio attuando misure preventive necessarie per fermare questa pandemia che spaventa anche per l’elevato il tasso di mortalità.

A questo proposito Dianova, che accoglie ogni anno più di 350 persone con problemi di dipendenza da sostanze nelle sue Comunità, si è impegnata per salvaguardare non solo i ragazzi che ospita ma anche tutti i dipendenti e i componenti delle equipe di ogni struttura, adottando puntualmente le misure indicate dal Ministero della Salute, dagli Enti Regionali e, in taluni casi, degli enti locali e comunali preposti per far fronte all’emergenza Coronavirus.

Dal 24 febbraio, Dianova ha scelto di sospendere tutte le attività non strettamente necessarie per salvaguardare i ragazzi ospiti delle nostre cinque strutture: dalle visite dei familiari, alle attività che richiedono di uscire dalle Comunità e ai laboratori svolti da professionisti esterni alle sue equipe; inoltre, una parte dei suoi collaboratori è in modalità smart working. In questa fase critica e impegnativa, l’organizzazione ha instituito uno sportello di ascolto e sostegno a distanza per tutto il personale, gestito da una psicoterapeuta.

Gli operatori che prestano servizio nelle strutture stanno rispettando le norme di profilassi igieniche e sanitarie attraverso l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale (guanti, mascherine, ecc.) e, per gli ospiti, sono stati posizionati in luoghi strategici (mensa, bagni, luoghi di stazionamento) confezioni di soluzioni disinfettanti per le mani e per le superfici: tutti questi presidi sono stati acquistati direttamente dalle Comunità superando non senza fatica le enormi difficoltà per il reperimento di questo tipo di materiali.

Inoltre, a tutti gli operatori è stato richiesto di informare tempestivamente la Direzione della struttura qualora si verificassero possibili contagi incrociati di loro familiari.

Queste attenzioni, al momento, sembrano premiare in termini di contenimento del contagio tutte le nostre strutture.

Le strutture residenziali, soprattutto quelle che ospitano un grande numero di persone, sono potenzialmente gli ambienti più a rischio di contagio, ma grazie alle misure di contenimento e ai dispositivi di protezione individuali adottati dagli operatori (circa 80 ancora operativi) e, alle misure di igiene e di rispetto delle distanze da parte dei 130 ospiti ancora presenti, al momento, in nessuna delle cinque strutture di Dianova si è verificato alcun contagio.

Nonostante le pressanti richieste avanzate dai servizi preposti per l’accoglienza di nuovi pazienti, per senso di responsabilità verso gli ospiti già presenti, dal 27/02 le due strutture Lombarde e successivamente dal 9 marzo per le altre tre strutture presenti nelle regioni Marche, Lazio e Sardegna sono stati bloccati gli ingressi di nuovi utenti; i responsabili dei Centri di ascolto di Dianova, nonostante queste misure, continuano a gestire le richieste di chi ha bisogno di aiuto, che in questo momento più che mai può trovarsi in difficoltà, in via telematica organizzando colloqui telefonici e in videochiamata.

Per far fronte a queste richieste continue e poter accogliere nuovi pazienti senza esporre la popolazione attualmente presente nelle strutture al rischio di contagio, Dianova reputa necessario ed essenziale richiedere una certificazione medica inerente allo stato di salute del soggetto in procinto di accedere alle strutture organizzative e l’effettuazione di un tampone virale specifico nei giorni immediatamente precedenti l’ingresso in Comunità.

Le comunità terapeutiche sono parte rilevante del sistema preposto ad intervenire nell’ambito delle dipendenze e offrono un servizio essenziale; è importante far presente che le persone con problemi di dipendenza da sostanze non stanno a casa, non si fermano davanti ai divieti imposti, vanno comunque in cerca della sostanza e le notizie di questi giorni ce lo confermano.

Le richieste che Dianova avanza possono tutelare sia il singolo sia il gruppo nel quale verrà inserita la persona con problemi di dipendenza e contribuirebbero ad arginare il possibile diffondersi di un’infezione che deve essere assolutamente arrestata nel più breve tempo possibile.

Tutte queste misure risultano inoltre necessarie per continuare a dare risposta a chi ha un problema di dipendenza e a non far crollare tutto l’articolato sistema di intervento pubblico e privato accreditato nel quale l’organizzazione opera; un sistema che da sempre ha visto l’Italia un esempio da seguire nel resto del mondo.

Per tutelare la salute sia delle persone ospiti nelle 5 strutture gestite da Dianova, che dei suoi stessi dipendenti, attraverso l’acquisto degli adeguati dispositivi di protezione, è stata avviata una raccolta fondi sul portale Rete del Dono: https://www.retedeldono.it/it/progetti/dianova/teniamo-fuori-covid19-dalle-comunit%C3%A0

Share

Youtube


Manifesto “Imprese per le Persone e la Società”

Banner SOS 480x335