La società è Industry Leader tra le Electric Utilities del DJ Sustainability Index e viene confermata per la quarta volta nella Gold Class. Terna è al vertice della sostenibilità mondiale: grazie ai risultati conseguiti nelle attività ambientali e di responsabilità sociale, la società presieduta da Catia Bastioli e guidata da Matteo Del Fante ha ottenuto il riconoscimento di Industry Leader nel settore delle Electric Utilities del Dow Jones Sustainability Index ed è l’unica azienda italiana ad essere entrata nella Gold Class del Sustainability Yearbook 2016 appena pubblicato da RobecoSAM, l’agenzia internazionale di rating che valuta le performance di sostenibilità delle oltre 2.000 maggiori imprese mondiali.

Terna, che entra per la quarta volta nella Gold Class, ha totalizzato un punteggio complessivo di 89, il più alto nella sua storia e il più elevato fra le Electric Utilities, settore che ha registrato un punteggio medio di 52. 

Questo risultato conferma ancora una volta che siamo sulla strada giusta anche nella sostenibilità. Sono più di dieci anni, infatti, che Terna ha scelto di coniugare i propri obiettivi industriali con una gestione lungimirante della responsabilità sociale d’impresa” dichiara l’Amministratore Delegato di Terna, Matteo Del Fante. “La società ha scelto di mettere le persone, la propria attività, la relazione e il dialogo con le comunità su un piano in cui convivono rispetto per il territorio, tecnologia e profitto, elementi apprezzati anche dagli investitori che sono sempre più attenti alle tematiche etico-ambientali”. Questo riconoscimento è avvalorato dal fatto che le valutazioni del RobecoSAM hanno riguardato un numero record di società internazionali, oltre 2.000, di 42 Paesi, suddivise in 59 settori. Gli investitori che scelgono Terna per le sue performance di sostenibilità rappresentano il 10% delle azioni detenute dal complesso degli investitori istituzionali.  

Il Piano di Sviluppo decennale della rete di Terna, con il quale ogni anno la società pianifica la realizzazione di nuove linee e stazioni elettriche, genererà una riduzione delle emissioni di CO2 che complessivamente viene stimata in circa 15,5 milioni di tonnellate all’anno. Inoltre, dai punti di vista di paesaggio e territorio, Terna negli ultimi 5 anni ha demolito oltre 500 km di vecchie linee ad alta ed altissima tensione, liberando circa 2.200 ettari di terreno.

RobecoSAM effettua lo screening delle aziende valutandone la possibilità di accesso, di permanenza o l’esclusione dagli indici Dow Jones Sustainability in base a severi criteri di performance economica, ambientale e sociale e a una review delle principali controversie. Le aree analizzate comprendono la gestione dei rischi, la corporate governance, gli impatti ambientali, il rapporto con la comunità, la gestione delle risorse umane, lo stakeholder engagement, il rispetto dei diritti umani e il controllo della catena di fornitura, tutti aspetti per cui la qualità e la responsabilità di gestione sono da comprovare nel tempo.

Il continuo miglioramento delle proprie performance cosiddette ESG - Environmental, Social e Governance - è valso a Terna nel tempo una costante crescita delle valutazioni nei rating di sostenibilità, l’apprezzamento degli investitori socialmente responsabili e l’inclusione nei principali indici borsistici internazionali di sostenibilità quali il Dow Jones Sustainability, STOXX Global ESG, FTSE4Good, ECPI, FTSE ECPI, MSCI, ESI, Ethibel, Vigeo Euronext e negli indici italiani FTSE ECPI Italia SRI Benchmark e Italia SRI Leaders, elaborati dalle società quotate in Borsa.

Proprio per la sua attenzione verso il territorio e il rispetto per l’ambiente l’elettrodotto “Chignolo Po-Maleo” - che Terna ha realizzato tra le province di Pavia e Lodi - ha ottenuto un riconoscimento speciale all’interno del “Premio per la sostenibilità delle opere” nell’ambito dell’evento nazionale di settore, Inertia. La linea elettrica, lunga 24 km e per il 70% costruita con innovativi pali monostelo a ridotto impatto, è stata progettata coniugando le necessità di sicurezza ed efficienza della rete elettrica con quelle di sostenibilità ambientale, con attenzione particolare alla correlazione tra aspetti territoriali, realizzazione dell’opera e interventi di mitigazione. Infrastruttura di rilevanza nazionale, la linea elettrica ha permesso di demolire 64 km di vecchi elettrodotti obsoleti.

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