Giunto alla sua decima edizione, il Rapporto di sostenibilità 2014 presenta molte novità: la prima è l’adozione delle linee guida G4 del GRI - Global Reporting Initiative, in anticipo di un anno rispetto alla loro definitiva entrata in vigore. Con questo nuovo standard la reportistica diventa più focalizzata su governance e catena di fornitura e più fortemente ispirata al principio di materialità, cioè concentrata sui temi più rilevanti per l’azienda e per i suoi stakeholder.
Un’altra novità del Rapporto 2014 è costituita proprio dalla pubblicazione dei risultati dell’analisi di materialità e della revisione della mappa degli stakeholder.  In linea con le indicazioni del G4, la catena della fornitura è oggetto di una nuova e più completa trattazione che pone al centro i presidi messi in atto da Terna su temi ambientali e sui diritti umani.

I capitoli centrali sulla responsabilità economica, ambientale e sociale presentano in apertura le rispettive matrici tematiche di materialità: uno strumento in più e di lettura immediata che offre subito una vista sinottica su quali sono, nel singolo capitolo, i temi effettivamente rilevanti per l’azienda e per gli stakeholder. Infine, per il quinto anno consecutivo sono stati realizzati dei confronti con altre aziende su quattro significativi indicatori ambientali e sociali – rispettivamente emissioni di CO2, perdite di SF6, turnover del personale e formazione – per consentire agli stakeholder interessati di valutare dati e performance di Terna anche in relazione ad altre aziende.
Il Rapporto di sostenibilità costituisce anche la Communication on Progress (CoP) annuale al Global Compact con la quale Terna illustra il suo impegno nella promozione e nel sostegno ai 10 suoi principi in tema di Diritti umani, Lavoro, Ambiente e Lotta alla corruzione.

Per il livello di trasparenza e completezza la CoP di Terna è valutata di livello “Advanced”, il massimo possibile. Su 12.962 imprese e organizzazioni aderenti al Global Compact, sono 1.3921 quelle con una CoP di livello “Advanced” di cui solo 9 italiane (oltre a Terna, Acea, Italcementi, Pirelli, SNAM, Edison, Telecom Italia, A2A ed ENI).

  1. Dato al 25/05/2015, fonte: sito UN Global Compact
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